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giovedì 1 aprile 2010

La settimana lavorativa

Lunedì
Nurse Jackie: il mio nuovo idolo telefilmico si chiama Zoey Barkow, infermiera cicciotta, goffa, insicura, una che non sa mai cosa dire e quando lo sa viene messa a tacere. Un essere assolutamente normale. La protagonista è Jackie ma non è reale, non può mica esistere una che si droga, che ha una bella famiglia ma si scopa il farmacista dell'ospedale, che lavora 24 ore al giorno e poi torna a casa e fa i waffle, non è possibile tutto ciò nella vita reale! Soprattutto fare i waffle. Zoey invece è più verosimile, perché in ognuno di noi c'è un po' di Zoey (esci da questo corpo!!!).
Unites States of Tara: sto ancora guardando la prima stagione, che Toni Collette avesse talento non è una novità, si sa sin da quella scena madre in cui versa fiumi di lacrime con il bambino che vede la gente morta, scena che ancora oggi riesce a farmi gonfiarmi le vene alle tempie. In questo telefilm è quadruplicamente brava, troppo, tanto da rendere gli altri attori quasi delle comparse. Alla fine sembra sia tutta una dimostrazione recitativa come quando Mina canta Brava, sì appunto brava, ci hai fatto vedere quanto sei in gamba ma poi basta eh!
Castle: praticamente la versione maschile de La signora in giallo, solo che Castle non se ne va a zonzo per il mondo a portare jella. E al posto dello sceriffo Mort c'è la detective Beckett ovvero Stana Katic, e un nome così non può lasciare indifferenti. Pistola e tacchi a spillo. Qua ci vorrebbero delle belle immagini da mostrare ma c'è Google, seleziona, tasto destro, cerca. Son bastarda.

Martedì
Lost: come farò a maggio senza quel "previously on Lost", a pensare che non avevo intenzione di seguirlo, fui costretta da mia sorella perché altrimenti non sapeva con chi parlarne. Lost non si tocca ma ammetto che ultimamente mi ha fatto alzare un pochino il sopracciglio, ma dico io, di tutti i desideri possibili che poteva chiedere Richard, chessò vincere il superennalotto, diventare una rockstar, il presidente degli Stati Uniti, chiede invece di vivere in eterno, dopo che gli è morta la moglie!! E dai su, e per ucciderlo cosa bisogna fare, tagliargli la testa?
V: è difficile guardare questa miniserie senza gridare Julieeettt (c'è sempre Lost di mezzo), non amo il genere "gli alieni sono in mezzo a noi" ma dopo aver visto Invasion in una torrida estate di qualche anno fa posso vedere qualsiasi cosa. Morena Baccarin è stata una vera rivelazione, la capa degli alieni invasori mi mette i brividi. Mi dispiace per Elizabeth Mitchell, nella serie le hanno affibiato un figlio totalmente deficiente. Ah gli ormoni! 

Mercoledì
Glee: prossimamente. Si canta, si balla, si mettono le 15enni incinte e i gay nei cassonetti, ci sono insegnanti con disturbi maniaco compulsivi e Barbre Streisand in miniatura che vestono Taileur color pastello. C'è Jane Lynch finalmente alla ribalta. Non è abbastanza cattivo però, è la versione ripulita e corretta (e canterina) di quel capolavoro di idiozia che si chiamava Popular, voglio Mary Cherry in Glee!!

Giovedì
Grey's Anatomy: un po' allo sbando ultimamente, bhè un po' più di ultimamente, confusionario. Arriva nuovo materiale umano a dar man forte ai soliti 4 gatti ma poi vengono abbandonati a se stessi e a ruolo di comparse. Non si piange più, non si ride più, non muore più nessuno, nemmeno i pazienti, nell'ultimo episodio la paziente si è dovuta suicidare altrimenti manco moriva. C'è una cosa che poi non capisco, come fa una persona a trovare affascinante la Bailey, che non solo è una nana obesa ma ha anche un carattere di mmmerda. Misteri della vita.
Flash Forward: l'ho già massacrato, devo dire altro? Questo telefilm è una nave che affonda, è il Titanic, e c'è chi giustamente si è già prenotato la scialuppa di salvataggio, Christine Woods (Janis) si è assicurata la presenza in un nuovo pilot, una sit-com, se deve far ridere che sia di proposito almeno.

Venerdì
C.S.I.: Lo vedo quando posso, tanto se salti un episodio non perdi niente, il bello dei seriali. Ormai dopo 9 stagioni capisco chi è l'assassino dopo 5 minuti, e raramente è il maggiordomo.

Domenica
Desperate Housewives: in questo periodo in pausa. Desperate non è più ai livelli di una volta, prima una casalinga era disposta ad uccidere pur di mantenere integro l'onore della famiglia, ora si limita a fare sketch, non c'è più il drama, il mistero e mi manca tanto quella sgualdrina baldracca di Edie Britt. Questa stagione era iniziata bene con la new entry, la tamarra Angie, guardacaso italiana e Katherine pazza manicomio, poi il ritmo è calato. Sono fermamente convinta che Dana Delany (Katherine) sia assolutamente sprecata qua dentro, come attrice è due spanne sopra le altre, soprattutto sopra chi, causa botulino, non riesce neppure più ad aggrottare la fronte. La storyline lesbica si è conclusa come avevo predetto, quindi Marc Cherry chiamami che te la scrivo io la sceneggiatura.

martedì 27 ottobre 2009

FlashForward è una cagata pazzesca

Non mi convince, non mi convince per niente.
L'idea non è proprio così malvagia ma fa acqua da tutte le parti, a partire dai flashforward stessi.
Come il buon Daniel Faraday insegna, modificando il corso degli eventi le persone possono cambiare il loro futuro. Allora non so proprio spiegarmi perché tutti i protagonisti siano bloccati nel terrore della loro visione. Non ti piace quello che hai visto, fai in modo che non accada. Semplice.
Al coreano hanno rivelato addirittura il giorno del suo omicidio, bene, un bel giubbotto antiproiettile e ti passa la paura, mai visto Ritorno al futuro?
Non vuoi tradire tuo marito? Non andare a letto con l'uomo che hai visto nella visione. Che cé vò.
Invece tutti sono trascinati in un vortice di paura, di tensione, come se tutto quello che succede non dipenda dalla loro volontà. Tensione che viene trasmessa allo spettatore con la ripetizione ossessiva di questi flashforward, ebbasta!
Le indagini sembrano condotte da un team di psicopatici, da una venditrice di dolcetti si passa ad un paesello sperduto dello Utah poi in Germania da una nazista imbroglione, si salta da un indizio all'altro all'improvviso, non c'è linearità, non c'è schema. Un'accozzaglia di roba buttata lì, a caso.
E i supercomputer dell'FBI? Basta digitare forsennatamente tasti a caso e ti dicono tutto quello che vuoi sapere, vuoi vedere corvi morti in Somalia? Trtrrttrtetfdbsdfòkfaejfvj eccoli!
Non c'è un solo personaggio simpatico, forse l'agente ciccione (i ciccioni devono per forza essere simpatici, non se ne spiegherebbe l'esistenza altrimenti), c'è una lesbica però, attenzione, lesbica che hanno accoppiato, disaccoppiato e accoppato in un solo unico episodio. Quando si dice sparare tutte le cartucce. Non muore tranquilli.
I quinto episodio, wow che ritmo, hanno tirato fuori le pistole, sparano, ci sono agenti dell' FBI che sparano finalmente. E poi sì, c'è anche la lesbica di prima che limona.
La scelta di Joseph Finnes azzeccatissima, un'attore inglese che recita con accento americano, che ideona, quest'uomo è la morte della recitazione, in tutte le scene ha sempre la solita espressione. Un cervo impagliato avrebbe fatto meglio.
Dopo una stroncatura del genere continuerò comunque a vederlo solo per scoprire il senso di tutto ciò, sempre che ci sia un senso.