Non mi convince, non mi convince per niente.
L'idea non è proprio così malvagia ma fa acqua da tutte le parti, a partire dai flashforward stessi.
Come il buon Daniel Faraday insegna, modificando il corso degli eventi le persone possono cambiare il loro futuro. Allora non so proprio spiegarmi perché tutti i protagonisti siano bloccati nel terrore della loro visione. Non ti piace quello che hai visto, fai in modo che non accada. Semplice.
Al coreano hanno rivelato addirittura il giorno del suo omicidio, bene, un bel giubbotto antiproiettile e ti passa la paura, mai visto Ritorno al futuro?
Non vuoi tradire tuo marito? Non andare a letto con l'uomo che hai visto nella visione. Che cé vò.
Invece tutti sono trascinati in un vortice di paura, di tensione, come se tutto quello che succede non dipenda dalla loro volontà. Tensione che viene trasmessa allo spettatore con la ripetizione ossessiva di questi flashforward, ebbasta!
Le indagini sembrano condotte da un team di psicopatici, da una venditrice di dolcetti si passa ad un paesello sperduto dello Utah poi in Germania da una nazista imbroglione, si salta da un indizio all'altro all'improvviso, non c'è linearità, non c'è schema. Un'accozzaglia di roba buttata lì, a caso.
E i supercomputer dell'FBI? Basta digitare forsennatamente tasti a caso e ti dicono tutto quello che vuoi sapere, vuoi vedere corvi morti in Somalia? Trtrrttrtetfdbsdfòkfaejfvj eccoli!
Non c'è un solo personaggio simpatico, forse l'agente ciccione (i ciccioni devono per forza essere simpatici, non se ne spiegherebbe l'esistenza altrimenti), c'è una lesbica però, attenzione, lesbica che hanno accoppiato, disaccoppiato e accoppato in un solo unico episodio. Quando si dice sparare tutte le cartucce. Non muore tranquilli.
I quinto episodio, wow che ritmo, hanno tirato fuori le pistole, sparano, ci sono agenti dell' FBI che sparano finalmente. E poi sì, c'è anche la lesbica di prima che limona.
La scelta di Joseph Finnes azzeccatissima, un'attore inglese che recita con accento americano, che ideona, quest'uomo è la morte della recitazione, in tutte le scene ha sempre la solita espressione. Un cervo impagliato avrebbe fatto meglio.
Dopo una stroncatura del genere continuerò comunque a vederlo solo per scoprire il senso di tutto ciò, sempre che ci sia un senso.
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martedì 27 ottobre 2009
giovedì 16 aprile 2009
Questioni d'orecchio
Un uomo che porta l'orecchino al lobo destro viene identificato come gay. E questo lo sapevo, ma ho sempre pensato che fosse una leggenda metropolitana.
Una donna che porta l'orecchino al lobo destro viene identificata come lesbica. E questa non la sapevo. Anche perché il primo pensiero nel vedere una donna con un solo orecchino è "avrà perso l'altro?"
-Hey scusa hai perso l'orecchino!
-Oh no io porto l'orecchino solo all'orecchio destro in quanto appartengo alla categoria omossessuale.
-Prrrrr
Il peto vocale sarebbe scappato anche se la monoindossatrice di orecchino avesse fatto parte dei portatori della sindrome del colon irritabile o di un fan club di Anna Tatangelo, così come dell'azione cattolica. Non è il gruppo a cui si appartiene a far scattare la mia ilarità ma il perchè bisogna usare un simbolo per dimostrare chi si è ed essere catalogati.
Io gli orecchini non li porto, se non quando sento una voce che dice "i bbucchi, ti si appilano i bbuchiii, se poi ti servono come fai?" E così una volta ogni tanto lo posso pure fare sto sacrificio.
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Listening to: Jon Redfern - I Love The Sun
Una donna che porta l'orecchino al lobo destro viene identificata come lesbica. E questa non la sapevo. Anche perché il primo pensiero nel vedere una donna con un solo orecchino è "avrà perso l'altro?"
-Hey scusa hai perso l'orecchino!
-Oh no io porto l'orecchino solo all'orecchio destro in quanto appartengo alla categoria omossessuale.
-Prrrrr
Il peto vocale sarebbe scappato anche se la monoindossatrice di orecchino avesse fatto parte dei portatori della sindrome del colon irritabile o di un fan club di Anna Tatangelo, così come dell'azione cattolica. Non è il gruppo a cui si appartiene a far scattare la mia ilarità ma il perchè bisogna usare un simbolo per dimostrare chi si è ed essere catalogati.
Io gli orecchini non li porto, se non quando sento una voce che dice "i bbucchi, ti si appilano i bbuchiii, se poi ti servono come fai?" E così una volta ogni tanto lo posso pure fare sto sacrificio.
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Listening to: Jon Redfern - I Love The Sun
mercoledì 4 marzo 2009
No line on the horizon
L'ho ascoltato tutto, più volte, di seguito, ovunque.
Il nuovo Achtung Baby? Un capolavoro? Sarà il tempo a deciderlo.
Ogni album rispecchia il tempo in cui viene partorito, e No Line non può essere Achtung Baby, il muro è caduto da 20 anni e non ci sono più Trabant in giro. Ma avendo in comune gli stessi autori e produttori è logico che ci siano somiglianze.
E' sicuramente il migliore degli ultimi 10 anni, gli U2 hanno il vizio di sfornare un capolavoro per decennio, negli anni '80 c'è stato The Joshua Tree, nei '90 Achtung Baby e nel primo decennio degli anni 2000 c'è questo. E' chissà che in futuro non si consideri questo album addirittura migliore di Achtung Baby.
Che ci siano similitudini con Achtung Baby lo si vede dal primo brano, No Line On The Horizon rimanda molto a Ultra Violet (Light my way), ma è più rabbiosa, più potente e più giovane, sembra quasi un brano dei Kings Of Leon! Curiosità: gli U2 sono bravi a citare loro stessi, questo brano inizia con "I know a girl"...e ad un fan viene subito in mente "I know a girl called Party, Party girl"
Sfido chiunque a rimanere fermi su Magnificent, già la immagino come canzone d'apertura dei live, semplicemente magnifica.
Dopo due pezzi energici arriva Moment of Surrender, che a me ricorda per l'inizio un po' So Cruel, ma poi si evolve in un gospel. L'oh oh oh finale fa sempre effetto!
Sempre con oh oh oh inizia Unknow Caller (si fa ampio uso di cori in questo album), è il pezzo che mi ha convinto meno, ricorda The Hands That Built America. Ma il finale è epico: organi e The Edge, un'accoppiata vincente.
C'è a questo punto il terzetto più commerciale: I'll Go Crazy Tonight If I Don't Go Crazy Tonight è la Walk on di quest'album, pop-rock radiofonico che fa bene al cuore e all'umore, quando spuntano i violini però ho esclamato "I Coors!!" A proposito che fine hanno fatto i Coors? Comunque una bella canzone e probabile singolo.
Get On Your Boots nonostante le critiche non è malaccio, ma non è all'altezza delle altre canzoni, la più bruttina. Non capisco perché l'abbiano scelta come singolo.
Stand up comedy è da live, andamento funk e chitarre alla Jimmy Page, molto Mysterious Way come genere di canzone. Della serie scateniamoci in pista!
Poi arriva lei, il capolavoro, Fez-Being Born, brividi, non catalogabile, mi inchino. Qua la mano di Eno si sente tutta.
Si va verso la fine con White as Snow, una ballata con un pizzico di Morricone, che cresce fino a far quasi commuovere. Molto cinematografica.
Breath è rock'n roll, senza troppo pretese, molto vicina come suono all'album precedente.
L'album si chiude con Cedar of Libanon, altro capolavoro, la voce di Bono è calda come non mai, i cori in falsetto sono un colpo al cuore.
Giudizio finale: buono in attesa di diventare ottimo con gli anni.
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Listening to: U2 - Magnificent
Il nuovo Achtung Baby? Un capolavoro? Sarà il tempo a deciderlo.
Ogni album rispecchia il tempo in cui viene partorito, e No Line non può essere Achtung Baby, il muro è caduto da 20 anni e non ci sono più Trabant in giro. Ma avendo in comune gli stessi autori e produttori è logico che ci siano somiglianze.
E' sicuramente il migliore degli ultimi 10 anni, gli U2 hanno il vizio di sfornare un capolavoro per decennio, negli anni '80 c'è stato The Joshua Tree, nei '90 Achtung Baby e nel primo decennio degli anni 2000 c'è questo. E' chissà che in futuro non si consideri questo album addirittura migliore di Achtung Baby.
Che ci siano similitudini con Achtung Baby lo si vede dal primo brano, No Line On The Horizon rimanda molto a Ultra Violet (Light my way), ma è più rabbiosa, più potente e più giovane, sembra quasi un brano dei Kings Of Leon! Curiosità: gli U2 sono bravi a citare loro stessi, questo brano inizia con "I know a girl"...e ad un fan viene subito in mente "I know a girl called Party, Party girl"
Sfido chiunque a rimanere fermi su Magnificent, già la immagino come canzone d'apertura dei live, semplicemente magnifica.
Dopo due pezzi energici arriva Moment of Surrender, che a me ricorda per l'inizio un po' So Cruel, ma poi si evolve in un gospel. L'oh oh oh finale fa sempre effetto!
Sempre con oh oh oh inizia Unknow Caller (si fa ampio uso di cori in questo album), è il pezzo che mi ha convinto meno, ricorda The Hands That Built America. Ma il finale è epico: organi e The Edge, un'accoppiata vincente.
C'è a questo punto il terzetto più commerciale: I'll Go Crazy Tonight If I Don't Go Crazy Tonight è la Walk on di quest'album, pop-rock radiofonico che fa bene al cuore e all'umore, quando spuntano i violini però ho esclamato "I Coors!!" A proposito che fine hanno fatto i Coors? Comunque una bella canzone e probabile singolo.
Get On Your Boots nonostante le critiche non è malaccio, ma non è all'altezza delle altre canzoni, la più bruttina. Non capisco perché l'abbiano scelta come singolo.
Stand up comedy è da live, andamento funk e chitarre alla Jimmy Page, molto Mysterious Way come genere di canzone. Della serie scateniamoci in pista!
Poi arriva lei, il capolavoro, Fez-Being Born, brividi, non catalogabile, mi inchino. Qua la mano di Eno si sente tutta.
Si va verso la fine con White as Snow, una ballata con un pizzico di Morricone, che cresce fino a far quasi commuovere. Molto cinematografica.
Breath è rock'n roll, senza troppo pretese, molto vicina come suono all'album precedente.
L'album si chiude con Cedar of Libanon, altro capolavoro, la voce di Bono è calda come non mai, i cori in falsetto sono un colpo al cuore.
Giudizio finale: buono in attesa di diventare ottimo con gli anni.
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Listening to: U2 - Magnificent
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giovedì 29 gennaio 2009
La sentenza
Aaaaahhhhhhh Tracy Jordan è stato doppiato da Pino Insegno, orrore!! Sembra un attore di soap opera latino-americane, voce impostata e maschia. Liz Lemon è stata doppiata dalla voce della casalinga diperata Susan Mayer, aspettavo che da un momento all'altro sbucasse Bree Van de Camp. C'è anche l'onnipresente Nanni Baldini, il ciuchino di Shrek per intenderci, che doppia la guida Kenneth. No, non ci siamo proprio, è stata sofferenza pura, sono riuscita a guardare solo il primo episodio, le mie orecchie protestavano.
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Listening to: Beatles - Dear Prudence
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Listening to: Beatles - Dear Prudence
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