Ero in una sala d'attesa di un ospedale, impaziente che venisse alla luce il mio primo nipotino.
Sono passati già due anni, eppure quel giorno è così vivido nella mia mente che mi emoziono solo a pensarci. Non credevo che si potesse provare un simile turbine di sentimenti in un solo momento, alla stesso tempo convivono stati contrastanti tra di loro come la gioia, la tensione, la paura, l'ansia, l'allegria. Il pianto e il riso si mescolano e alla fine si ha un senso di stordimento totale.
Quando l'ho visto per la prima volta mi sono iniziate a tremare le gambe e le mani, cosa non buona se si è stati incaricati di riprendere con la videocamera i primi vagiti del piccolo. Ho dovuto piantare i piedi ben a terra e con due mani cercavo di tenere la videocamera ferma, sembravo un reporter che tenta di effettuare un filmato durante una tempesta di bora.
Ricordo che sono stata a fissarlo per tutta la giornata, ogni piccolo movimento scatenava in me un senso di meraviglia, qualcuno avanzò l'ipotesi che mi stavo rincretinendo, e in effetti dopo quel giorno qualcosa è cambiato, in meglio credo o almeno spero.
Auguri piccolo.
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