Io non sono mai riuscita a leggere "Se questo è un uomo" di Primo Levi. Non ce l'ho fatta, sono arrivata a quasi metà del libro, ma poi ho smesso. La mia mente non riusciva ad immaginare le scene descritte, non riusciva ad elaborarle e digerirle, non riusciva ad accettare che l'uomo sia stato capace di compiere feroci atti barbarici contro la sua stessa specie.
Eppure a pensarci bene quello che è descritto nel libro succede tutt'oggi, succede in Africa, succede in Medio Oriente e in altre parti del mondo. Ci sono ancora dittatori che sterminano popoli, si combattono ancora guerre senza senso, ci sono ancora tante vittime innocenti. E allora a che serve la giornata della memoria? A cosa serve ricordare cosa è successo 60 anni fa quando oggi non si fa nulla per impedire lo stesso sterminio? Solo perché non riguarda i popoli cosiddetti "civilizzati" facciamo finta di niente? Tutti i giorni dovrebbero essere giorni della memoria, per ricordare l'atrocità della guerra, per ricordare la pericolosità dell'uomo.
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