giovedì 29 gennaio 2009

La sentenza

Aaaaahhhhhhh Tracy Jordan è stato doppiato da Pino Insegno, orrore!! Sembra un attore di soap opera latino-americane, voce impostata e maschia. Liz Lemon è stata doppiata dalla voce della casalinga diperata Susan Mayer, aspettavo che da un momento all'altro sbucasse Bree Van de Camp. C'è anche l'onnipresente Nanni Baldini, il ciuchino di Shrek per intenderci, che doppia la guida Kenneth. No, non ci siamo proprio, è stata sofferenza pura, sono riuscita a guardare solo il primo episodio, le mie orecchie protestavano.

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Listening to: Beatles - Dear Prudence

30 Rock

Sono proprio curiosa di vedere il doppiaggio e l'adattamento italiano di 30 Rock. Il pluripremiato e acclamato telefilm andrà in onda stasera sul nuovo canale tutto al femminile (brrr definizione da brividi) di Sky, Lei.

Curiosa perché 30 Rock è un telefilm molto americano, i dialoghi e le gag si basano su giochi di parole difficili da tradurre in italiano, inoltre ci sono molti riferimenti a personaggi cult in America ma che in Italia non conosce nessuno. Prendo ad esempio un episodio in cui viene presa in giro Barbara Walters, una delle "signore" della tv USA, se la conosci ridi, ma se non sai chi è, lo sketch non ha nessun senso.
Altra nota dolente sarà il doppiaggio che spesso tende ad appiattire i personaggi annullando le varie sfumature che ci sono tra di loro. Come si fa a doppiare Tracy Jordan senza cadere nella macchietta?

E' comunque un telefilm assolutamente da vedere, possibilmente in lingua originale, ma da vedere.

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Listening to: Stevie Ray Vaughan - Riviera Paradise

martedì 27 gennaio 2009

Il giorno della memoria

Io non sono mai riuscita a leggere "Se questo è un uomo" di Primo Levi. Non ce l'ho fatta, sono arrivata a quasi metà del libro, ma poi ho smesso. La mia mente non riusciva ad immaginare le scene descritte, non riusciva ad elaborarle e digerirle, non riusciva ad accettare che l'uomo sia stato capace di compiere feroci atti barbarici contro la sua stessa specie.
Eppure a pensarci bene quello che è descritto nel libro succede tutt'oggi, succede in Africa, succede in Medio Oriente e in altre parti del mondo. Ci sono ancora dittatori che sterminano popoli, si combattono ancora guerre senza senso, ci sono ancora tante vittime innocenti. E allora a che serve la giornata della memoria? A cosa serve ricordare cosa è successo 60 anni fa quando oggi non si fa nulla per impedire lo stesso sterminio? Solo perché non riguarda i popoli cosiddetti "civilizzati" facciamo finta di niente? Tutti i giorni dovrebbero essere giorni della memoria, per ricordare l'atrocità della guerra, per ricordare la pericolosità dell'uomo.

giovedì 22 gennaio 2009

Incontri

Incontro tra una mia ex compagna di classe delle elementari (per brevità ecdcde) e la sottoscritta (per brevità io), che si divide tra un io parlante ed uno pensante.

Dopo uno sguardo esaminatrice l'ecdcde esordisce con: ma tu ti chiami ****?
io mente: e chi cazzo è questa mò
io voce: sì

ecdcde:ti chiami **** ********?
io mente: cavolo questa mi conosce veramente, ha in effetti un viso familiare
io voce: si mi chiamo così, ci conosciamo?

ecdcde: abbiamo fatto le elementari insieme!!
io mente: adesso ho capito chi sei, ma faccio la vaga comunque
io voce: tu sei?

ecdcde: io sono *********! Ti ricordi di me?
io mente: e come non mi ricordo, una delle asine della classe
io voce: sì certo, ora ricordo, però sei cambiata molto da allora

ecdcde: sai mi sono sposata, ho avuto dei figli...
io mente: ah sono tue queste pesti che stanno facendo tutto sto casino, potevi farne altri due
io voce: ti sei fatta una famiglia!

ecdcde: tu invece sei una dottoressa? (Con aria di ammirazione)
io mente: mica sono un neurochirurgo di fama internazionale, ti sto vendendo un aspirina!
io voce: e già

ecdcde: tu sei sempre stata brava a scuola, ricordo che eri la prima della classe!
io mente: con soggetti come te come compagni di classe è facile essere primi!
io voce: ma le elementari non sono poi tanto difficili

ecdcde: e poi hai sempre avuto un bel fisico, sei sempre magra, hai un bel viso giovane!
io mente: tu invece sembri la mia custodia, non è che hanno dimenticato qualche pargolo al tuo interno? Ma abbiamo la stessa età? Vabbè che io dimostro 20 anni, ma di anni tu ne dimostri 40!
io voce: in effetti non sono cambiata molto, per questo mi riconoscono facilmente

ecdcde: io non abito da queste parti, ero di passaggio e mi sono fermata
io mente: sia ringraziato il cielo!!
io voce: e per puro caso ci siamo incontrate!

ecdcde: ora devo andare, è stato un piacere rivederti
io mente: era pure ora
io voce: piacere mio, alla prossima!

Peccato non poter riprodurre in lettere un particolare accento tra il napoletano, l'italiano e una lingua non ancora identificata.

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Listening to: Feist - Past in Present

sabato 17 gennaio 2009

Un post "importante"

Il primo post scritto con il mio primo notebook. Ebbene sì, dopo anni di desktop mi sono convertita al portatile. Una scelta che ha avuto una gestazione molto lunga, come tutte le mie scelte d'altronde, ma alla fine ho chiuso gli occhi, soprattutto sul portafoglio, e l'ho comprato.
Mi devo ancora abituare alla tastiera e al suo suono metallico ma sarà questione di tempo.
Ho dovuto già aggiornare dei drivers, maledetto Vista!
Ora spero solo che non mi venga un mal di testa a stare dietro a sto coso!

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Listening to: Pressure Drop - Dusk

venerdì 16 gennaio 2009

Non si finisce mai di imparare

Girare il volante dell'auto con il palmo della mano, mentre con l'altra si scalano le marce, ha non so che di sexy.

Camminare con il busto rigido, senza muovere la spalla, perché te la sei giocata affrontando l'incrocio del corso principale, di sexy non ha molto.

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Listening to: The Decemberists - Summersong

mercoledì 14 gennaio 2009

Una lunga nottata

Scorta di fazzolettini: basta una confezione da 12?
Spray nasale decongestionante: al suo posto
Caramelle per la gola: ne ho già una in bocca
Cuscino di riserva in caso di crisi respiratoria: sul letto
Asciugamano per un'eventuale "sauna" notturna: preso
Lettore mp3: carico e sul comodino
Libro: sta sempre lì, forse è la volta buona che leggo qualche pagina in più

Dimentico qualcosa?

E vediamo come passa sta nottata!

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Listening to: Elbow - Weather To Fly

lunedì 12 gennaio 2009

Due anni fa

Ero in una sala d'attesa di un ospedale, impaziente che venisse alla luce il mio primo nipotino.
Sono passati già due anni, eppure quel giorno è così vivido nella mia mente che mi emoziono solo a pensarci. Non credevo che si potesse provare un simile turbine di sentimenti in un solo momento, alla stesso tempo convivono stati contrastanti tra di loro come la gioia, la tensione, la paura, l'ansia, l'allegria. Il pianto e il riso si mescolano e alla fine si ha un senso di stordimento totale.
Quando l'ho visto per la prima volta mi sono iniziate a tremare le gambe e le mani, cosa non buona se si è stati incaricati di riprendere con la videocamera i primi vagiti del piccolo. Ho dovuto piantare i piedi ben a terra e con due mani cercavo di tenere la videocamera ferma, sembravo un reporter che tenta di effettuare un filmato durante una tempesta di bora.
Ricordo che sono stata a fissarlo per tutta la giornata, ogni piccolo movimento scatenava in me un senso di meraviglia, qualcuno avanzò l'ipotesi che mi stavo rincretinendo, e in effetti dopo quel giorno qualcosa è cambiato, in meglio credo o almeno spero.

Auguri piccolo.

sabato 10 gennaio 2009

La solita figura di merda

Deve essere stata la stanchezza, deve essere colpa degli ultimi minuti lavorativi della settimana, deve essere il fatto che oggi c'è stato il pieno di anziani malati, deve essere stato anche il fatto che mi si è palesata davanti praticamente mezza svestita. Ma l'occhio mi è caduto proprio lì, in quello che era qualcosa di più di un balcone, direi piuttosto un terrazzo sul mare.
In realtà stavo quasi per sfracellarmi su quel terrazzo, visto che sono uscita dallo studiolo a tutta velocità, diretta al bancone, e arrivata lì ho praticamente detto buonasera alla Wanda e alla Luisa, manco l'ho guardata in faccia la proprietaria dell'immobile.
Scena imbarazzante, se ne accorta, io riesco ad emettere un flebile "prego" e alla sua richiesta, un ancor più flebile ed insignificante "mmmmm". Appena volto le spalle mi scappa da ridere, devo trattenermi, ho una dignità da preservare. Mi rigiro e non posso farci niente, l'occhio cade ancora, non si possono sbattere le proprie grazie così, in faccia alle persone.
Se ne va un po' stizzita, se fossi stata un uomo non credo si sarebbe arrabbiata.
Comunque aveva la faccia da peripatetica.

mercoledì 7 gennaio 2009

Facebook & Privacy

Ormai non si parla d'altro: facebook e privacy, se siete così preoccupati che le vostre informazioni possono essere carpite da altri, cercate allora di mettere un freno alla fuoriuscita di notizie che vi riguardano. C'è una bella sezione privacy su facebook alla quale si può mettere mano e cambiare un po' di cose.

Nella ricerca:
1) se non volete essere visibili sui motori di ricerca, perché ebbene sì ora il vostro bel faccino appare nelle ricerche di google o altro, anche a chi non è iscritto a facebook, basta togliere la voce "inseriscimi nell'elenco di ricerca pubblico". E così un piccolo pezzetto di privacy è salvato.
2) la ricerca può essere limitata all'interno di facebook stesso, così se scegliete di essere visibili solo agli amici, non potete essere rintracciati all'interno del social network da "estranei", in questo modo siete voi a decidere chi aggiungere alla vostra lista ed evitare richieste non desiderate. (Anche se in questo caso verrebbe proprio a mancare il concetto di social network).
3) se decidete di rimanere visibili a tutti all'interno del network, potete salvare un altro pezzetto di privacy eliminando la visualizzazione della lista degli amici. (Cosa che ho fatto, avendo un capo "curiosone", e non mi va che sappia che sono amica dei suoi nemici!).

Nella sezione profilo:
1) mi sembra inutile dire che il profilo e le informazioni personali devono essere visibili solo agli amici, altrimenti tutto quello scritto in precedenza cade nel vuoto.
2) nota dolente sono le foto e video in cui si viene taggati, io consiglierei di non renderli visibili nemmeno agli amici, si possono avere spiacevoli sorprese se il vostro amico decida di pubblicare le foto di una serata di eccessi o vengono riesumate foto che avreste voluto rimuovere dalla faccia della terra. Evitiamo spiacevoli sorprese.
3) le foto e i video che pubblicate voi possono essere resi visibili solo a determinate persone e non allo stuolo di "amici" (che poi non sono amici) che avete, così momenti che volete condividere con persone a voi più care possono essere preservati dalla curiosità degli altri.

Detto questo cercate di essere prudenti su questo benedetto facebook, vabbé che è la moda del momento, ma non scrivete cose a casaccio sul wall e soprattutto cose personali, esistono le e-mail per questo, e non usatelo a mo' di chat.

Questa mini guida la devo far circolare tra i miei di "amici" visti i danni che combinano, non solo a me.

domenica 4 gennaio 2009

What's your name?

La scelta del nickname da usare nella rete è sempre stato per me un percorso lungo e tortuoso. Come cazzo bisogna chiamarsi per non sembrare a) psicopatici, b) maniaci compulsivi ossessivi, c) deficienti, d) banali, e) troppo originali. Metti il tuo nome e falla finita, obiettereste, e nonostante questo rientri nella categoria d=banale, io per la prima volta ho usato il mio nome....per registrarmi su Current. Mai scelto una cosa così ignobile, nemmeno una ragazzina di 11 anni avrebbe saputo fare di peggio, credo di avere un bel nome, ma quel numerino che gli ho appiccicato vicino è una cosa indecorosa. Purtroppo è stato il risultato di un calo di ispirazione, un calo di memoria (mi ero completamente dimenticata dell'Acrob4t usato per Last fm) e di un calo della palpebra, era tardi e volevo andare a dormì.

Fino a qualche anno fa' lasciavo le mie tracce con un preciso nome e cognome (non i miei ovviamente), mi piaceva così tanto che quando capitava di sentire "Paola" per strada io mi giravo, fino a che non mi sono imbattuta in uno stronzo, che oltre a rompermi le scatole nella vita reale, era un segugio anche in rete. E così ho dovuto dire addio al mio amato nickname, da lì in poi ho usato un po' quello che mi veniva in mente al momento...tutte schifezze a dire la verità.

Per quanto riguarda Acrob4t, non ha niente a che fare con Adobe Reader, è una canzone degli U2, con una piccola modifica leet, sempre loro vengono in mio soccorso.