lunedì 27 aprile 2009

Ricordati che devi morire

Ok,Ok, vi do il permesso di toccare ferro o qualsiasi parte del corpo umano a voi cara.
E no, non sono pazza.

Però alzi la mano chi nella sua vita non si è mai chiesto "e se morissi adesso?"

Io me lo chiedo quando transito per una determinata strada. Strada stretta, un po' curvata, con un marciapiede ancora più stretto e manco a dirlo tutto scassato. Le auto passano quasi di struscio e quando hai la sfortuna di incrociare un camioncino che affronta la curva hai la sensazione che tutto il suo carico ti si riverserà addosso e buonanotte.
Quando passo per questa strada non ripeto tra me "adesso muoio, adesso muoio", ma "non inciampare, non inciampare", perché la mia più grande paura è quella di incianspicare, cadere ed essere investita dall'auto che passa. Brutto modo di morire.

Basta non passare per quella strada, facile no? E poi come mi ricordo che devo morire?

Preciso che nessuno e mai morto camminando per questa strada e mai morirà spero, saranno nemmeno 100 metri, ma sono metri che valgono una presa di coscienza. Una persona potrebbe morire da un momento all'altro così senza preavviso, solo che non ci pensiamo, se lo facessimo credo che ci comporteremmo tutti in modo diverso.

Io ci penso quando attraverso quella strada e dopo che l'ho fatto mi sento meglio.

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Listening to: Ray LaMontagne - Empty

domenica 26 aprile 2009

Notte sento

Carino, soprattutto per il gioco di parole del titolo, mi aspettavo un finale diverso però.


Notte Sento from napdan on Vimeo.

venerdì 24 aprile 2009

Aridateci Susan Boyle!


Prima: capelli grigi e scompigliati, ciglia folte, vestitino tutto merlettato.



Dopo: capelli quasi domati e colorati, ciglia sottili, occhialini intellettuali e giacca di pelle.

Ma sono la stessa persona? Potenza del visagista. A me Susan Boyle piaceva di più prima.

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Listening to: Asian Dub Foundation - 1000 Mirrors (w/ Sinead O Connor)

martedì 21 aprile 2009

Dottor Cirillo for president

Lui sì che ha capito di cosa hanno bisogno gli Italiani. Lavoro? Casa? Istruzione?
No amici, gli italiani hanno bisogno di sesso, di tanto sesso. Così il caro dr Cirillo ha preso a cuore la causa e ha deciso di portarla direttamente in Europa, presentando ben 5 liste per le prossime elezioni.

- Italiani poca cosa? Gna' fai? Votaci, tanto il voto è anonimo, nessuno saprà che fai cilecca, e avrai dispensazioni gratis di Viagra!

- Partito impotenti esistenziali: sei giù di corda, non hai fiducia in te stesso, lei non te la dà manco a pagamento? Votaci, ti promettiamo corsi di autostima e motivazionali, con tanto di corsa sui carboni ardenti insieme a nientepopodimenoche Giucas Casella!!

- Donne insoddisfatte e incomprese: donne abbiamo pensato anche a voi, vostro marito non vi pensa, non nota il vostro nuovo taglio di capelli e a letto si addormenta dopo 2 minuti di sesso missionario? Rompi la rutine delle tue giornate, vota per noi, un bel gigolò ti aspetta!

- Preservativi gratis: mi rivolgo a te giovane stundentello senza un euro in tasca, quante volte ti sei ritrovato a doverti stoppare perché non avevi l'occorrente con te? Ora con il nostro partito tutto questo sarà un ricordo, preservativi gratis, quando vuoi, dove vuoi, quanti ne vuoi!!!

- Italiani nei malori: siete proprio messi male eh? Bhè votateci almeno siamo in buona compagnia.

venerdì 17 aprile 2009

Lizzy the Lezzy

Prendo da Anelli di fumo e diffondo.

Vi presento Lizzy the Lezzy la prima serie web di un comedy-cartoon.
Ha già alcuni anni sul groppone ma io l'ho scoperta solo adesso, creata da Ruth Selwyn una web-designer, filmaker e disegnatrice israeliana trasferitasi a Birmingham 16 anni fa, Lizzy è lesbica dichiarata e orgogliosa, canta canzoncine che subito si infilano nel cervello e parla un po' di tutto senza peli sulla lingua.

Su cantate I'm Lizzy the Lezzy and I'm out and proud, I'm Lizzy the Lezzy let's shout it out loud, I'm Lizzy the Lezzy just sing it with me, I'm Lizzy the Lezzy and I like the pussy.





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Listening to: Tracy Bonham - Something Beautiful

giovedì 16 aprile 2009

Questioni d'orecchio

Un uomo che porta l'orecchino al lobo destro viene identificato come gay. E questo lo sapevo, ma ho sempre pensato che fosse una leggenda metropolitana.
Una donna che porta l'orecchino al lobo destro viene identificata come lesbica. E questa non la sapevo. Anche perché il primo pensiero nel vedere una donna con un solo orecchino è "avrà perso l'altro?"

-Hey scusa hai perso l'orecchino!
-Oh no io porto l'orecchino solo all'orecchio destro in quanto appartengo alla categoria omossessuale.
-Prrrrr

Il peto vocale sarebbe scappato anche se la monoindossatrice di orecchino avesse fatto parte dei portatori della sindrome del colon irritabile o di un fan club di Anna Tatangelo, così come dell'azione cattolica. Non è il gruppo a cui si appartiene a far scattare la mia ilarità ma il perchè bisogna usare un simbolo per dimostrare chi si è ed essere catalogati.

Io gli orecchini non li porto, se non quando sento una voce che dice "i bbucchi, ti si appilano i bbuchiii, se poi ti servono come fai?" E così una volta ogni tanto lo posso pure fare sto sacrificio.

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Listening to: Jon Redfern - I Love The Sun

martedì 14 aprile 2009

Favole moderne

E' la diva del momento, tutti parlano di lei, tutti la adorano, tutti la vogliono.
No, non è una starlette, non è una reduce di un reality, non è la bellona di turno, è una signora 47 enne del Blackburn, Gran Bretagna.

Questa signora si è presentata alle selezioni di Britain's got talent e ha sbancato.
Perché tanto successo? Perché Susan Boyle è tutto quello che lo showbiz non vuole, non è bella, è "vecchia", è goffa, sembra uscita da un film dei Monty Python.

Eppure di coraggio ne ha molto, si presenta al pubblico con il vestito della domenica e la collanina tirata fuori per l'occasione, pubblico che ride e inizia a sbeffeggiarla, anche i giudici la prendono poco sul serio, sembra di essere alla Corrida quando si presenta la zitella di turno che vuole baciare il maestro.

Tutti si aspettano la stecca, una brutta voce, qualche indecenza. Ma inizia a cantare e...magia, tutti tacciono, si alzano increduli, c'è chi piange.
Una favola moderna, una donna che ha sempre vissuto nell'ombra, mai stata considerata, che improvvisamente viene richiesta da tutti, si parla già di un contratto discografico oltre che della probabile vincita del talent show.

Una favola che mette di buonumore.


lunedì 13 aprile 2009

Lievitazione artificiale

Il più grande cruccio di mia madre è quello di avere una figlia senza seno, ovvio che il seno c'è, ma è poca roba.
Per tutta la vita ha sperato in un miracolo, in un risveglio con una taglia in più, ma niente da fare, non si sono mosse.
Questa sua fissa deriva dalla convinzione che il seno sia come il miele per le api, la principale fonte di acchiappo e il fatto che nessuno me se pija è dovuto alla mia scarsa seconda.

Per cercare di porre rimedio a questa mia carenza, la mia genitrice mi ha regalato reggiseni imbottiti. Era così entusiasta che non me la sono sentita di mandarla a quel paese.

Ora è una settimana che mi fisso le tette, io una cosa del genere non l'avevo mai vista, ho una terza!! Tutta fuffa, infatti non tocco per non far svanire l'illusione. Anche se a dirla tutta mi sento un po' a disagio, non sono abituata a tali rigonfiamenti e inoltre le magliette mi vanno più strette.

Volete sapere se il metodo funziona? Un paio di vecchietti hanno buttato l'occhio.
Quindi tempo un'altra settimana e questi aggeggi infernali scompariranno dalla circolazione.

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Listening to: Angus & Julia Stone - Silver Coin

sabato 11 aprile 2009

Questa non l'ho fatta io, giuro

Signore in là con gli anni con bambino al seguito.
Bambino così carino e tranquillo da attirare le attenzioni della collega.

"Ma che bravo bambino" - dice - "lo sai che noi ai bravi bambini regaliamo le caramelle? Tieni, ti piacciono quelle alla frutta?"
Prende una manciata di caramelle e le porge al bambino che però si ritrae e rifiuta di prenderle.
"Ah non le vuoi? Allora le diamo al nonno!"

Il signore prende le caramelle, le mette in tasca, dice buonasera e se ne va.

Arrivato vicino alla porta si volta, torna indietro, guarda negli occhi la mia collega e dice: "comunque io sono il padre!"

Ed io ero con le lacrime agli occhi.

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Listening to: The Shins - Gone for Good

domenica 5 aprile 2009

Ch-ch-ch-ch-Changes

Avevo pensato ad un arancione ed è venuto fuori un rosa-arancio, colore di cui non conoscevo nemmeno l'esistenza. Sempre meglio del rosa Paris Hilton, risultato di una combinazione di colori poco felice.

Ho staccato tutte le foto, le cartoline e i bigliettini, attaccati alla parete della scrivania, ereditati dal precedente governo (leggasi sorella) e che non ho mai osato toccare.
Lo stereo a sinistra, i libri a destra.
Via ai quadri appesi al muro con foto risalenti all'età della pietra, al Rolling Stone con Bono in versione predicatore, al 50% dei peluches, molti dei quali non avevano più un bell'aspetto.
Delle madonne e santi messi a tradimento da mia madre in punti anche nascosti, non se ne parla nemmeno.

Ora è tutto più lineare, più semplice, minimalista. Spazio ai contenuti.

E finalmente ho trovato il posto dove mettere la chitarra.

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Listening to: Air - Space Maker

mercoledì 1 aprile 2009

La rivincita delle Betty

Di recente facendo zapping sono capitata su un programma che mi ha fatto fare un salto nel mio passato da studentessa. Il programma è "la più bella della classe" in onda su Sky Life, e in parole povere si racconta la storia di quella che tra i banchi di classe era considerata la più bella, com'era e com'è diventata, con tanto di reunion finale. Carino se non fosse così politically correct, insomma è difficile che una bella ragazza diventi una brutta donna da grande, a meno di clamorose metamorfosi fisiche.
Sarebbe molto più interessante vedere il contrario, ovvero come è diventata la più brutta della classe, sicuramente più cattivo ma dai risvolti inaspettati.
Ed io mi candido per questa versione del programma.
Oddio non ero proprio la più brutta della classe, di sicuro non ero la più bella, ero quella simpatica, si dice così no?

Erano gli inizi degli anni '90, scuola media, sono gli anni in cui non si è più bambini ma non si è ancora ragazzi, ed io non sapevo cosa fossi, mente da adulto in un corpo da bambina, un corpo magro magro, così magro che mi affibbiarono un nomignolo che sostituì il mio vero nome, capelli lunghi secchi e cresposi, apparecchio ai denti e dulcis in fundo anche gli occhiali, perché tutti i bambini di 12 anni portano gli occhiali, anche se non servono e vedi meglio senza. Ecco ero un cesso, però ero un cesso abbastanza popolare, un Ugly Betty in piena regola.

Al liceo le cose peggiorano, cesso ero e cesso rimasi, ma caddi nell'anonimato più assoluto, quella che se non c'era non se ne accorgevano e se c'era non se ne accorgevano lo stesso. Nemmeno il taglio dei capelli riuscì a farmi guadagnare qualche punto, ero l'idolo delle professoresse di religione, di storia e di disegno, sfiga allo stato puro.

Ho dovuto aspettare l'università per vedere che qualcosa stava cambiano, qualche chilo in più, soprattutto nei punti giusti, i capelli che ricrescono e magicamente diventano normali, e il ritorno ad essere "qualcuno".

Ora non posso lamentarmi, diciamo che faccio la mia porca figura, con il camice bianco poi non ho rivali. D'altronde se per la prima volta nella mia vita mi fischiano dietro quando cammino per strada un motivo ci sarà.

Quindi fatemi fare questo programma, che faccio schiattare un po' di gente.

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Listening to: Bon Iver - Blindsided