martedì 27 ottobre 2009

FlashForward è una cagata pazzesca

Non mi convince, non mi convince per niente.
L'idea non è proprio così malvagia ma fa acqua da tutte le parti, a partire dai flashforward stessi.
Come il buon Daniel Faraday insegna, modificando il corso degli eventi le persone possono cambiare il loro futuro. Allora non so proprio spiegarmi perché tutti i protagonisti siano bloccati nel terrore della loro visione. Non ti piace quello che hai visto, fai in modo che non accada. Semplice.
Al coreano hanno rivelato addirittura il giorno del suo omicidio, bene, un bel giubbotto antiproiettile e ti passa la paura, mai visto Ritorno al futuro?
Non vuoi tradire tuo marito? Non andare a letto con l'uomo che hai visto nella visione. Che cé vò.
Invece tutti sono trascinati in un vortice di paura, di tensione, come se tutto quello che succede non dipenda dalla loro volontà. Tensione che viene trasmessa allo spettatore con la ripetizione ossessiva di questi flashforward, ebbasta!
Le indagini sembrano condotte da un team di psicopatici, da una venditrice di dolcetti si passa ad un paesello sperduto dello Utah poi in Germania da una nazista imbroglione, si salta da un indizio all'altro all'improvviso, non c'è linearità, non c'è schema. Un'accozzaglia di roba buttata lì, a caso.
E i supercomputer dell'FBI? Basta digitare forsennatamente tasti a caso e ti dicono tutto quello che vuoi sapere, vuoi vedere corvi morti in Somalia? Trtrrttrtetfdbsdfòkfaejfvj eccoli!
Non c'è un solo personaggio simpatico, forse l'agente ciccione (i ciccioni devono per forza essere simpatici, non se ne spiegherebbe l'esistenza altrimenti), c'è una lesbica però, attenzione, lesbica che hanno accoppiato, disaccoppiato e accoppato in un solo unico episodio. Quando si dice sparare tutte le cartucce. Non muore tranquilli.
I quinto episodio, wow che ritmo, hanno tirato fuori le pistole, sparano, ci sono agenti dell' FBI che sparano finalmente. E poi sì, c'è anche la lesbica di prima che limona.
La scelta di Joseph Finnes azzeccatissima, un'attore inglese che recita con accento americano, che ideona, quest'uomo è la morte della recitazione, in tutte le scene ha sempre la solita espressione. Un cervo impagliato avrebbe fatto meglio.
Dopo una stroncatura del genere continuerò comunque a vederlo solo per scoprire il senso di tutto ciò, sempre che ci sia un senso.

lunedì 19 ottobre 2009

Improbabili visioni

Stralcio di una conversazione di qualche anno fa: chi io? Guardare Grey's Anatomy? Ma vuoi scherzare? E secondo te io seguo 'ste robe da femminucce, tutte lacrimoni, drammi esistenziali, ti lascio, ti ripiglio, ti rilascio! Io vedo Lost e CSI, mica gatte morte in calore, (anche se devo ammettere che in Lost una gatta morta c'é), e poi la voce di Giuppy Izzo non la reggo per più di 10 minuti di fila.

Silenzio per creare la suspense.

Ho visto il quinto episodio della sesta stagione, due giorni dopo la messa in onda americana.
E se devo confessare tutto, ho visto anche tutta la quarta e la quinta stagione. Ma è una cosa che rimane tra noi, che non si sappia in giro.

Ammetto, mi ha fregato la sciagurata storia tra l'ortopedica un po' obesotta e la cardiologa simpatica quanto un sassolino in una scarpa, idillio contornato da oche starnazzanti, bellimbusti dall'occhio languido e gente moribonda, siamo pur sempre in un ospedale, cosa vuoi vedere, dei clown? Giocando con l'audio di Sky però è saltata una cosa all'orecchio: italiano, oche. Inglese, gente normale. Click, oche, click, persone, click, oche, click, persone.
Ecco cos'era, era il doppiaggio che rovinava tutto.  Certo le storie sempre quelle sono, ti mollo, ti sposo, muori, risorgi, etc etc... ma almeno non sembra di vedere una soap opera sud americana.

Mi sono lasciata coinvolgere e ho quasi dimenticato la presenza di una storyline lesbica, anzi quando appare "pattini a rotelle" alias pediatra sciacquetta dall'insopportabile sorriso, mi vien voglia di gridare "e togliti dalle palle!" La storia tra Calliope e Arizona è una delle più insulse che abbia mai visto, per rimanere nell'originalità è arrivato il padre di Callie (il mitico Hector Elizondo di Pretty Woman) con tanto di prete al seguito per redimere la figlia peccatrice. Che la facciano finita adesso, ammazzate una delle due e togliamoci il pensiero.

Tra l'altro ho da poco realizzato che Arizona (Jessica Capshaw) ha interpretato la tastatrice dei tonici bicipiti di Jennifer "Bette Porter" Beals in The L Word,  antipatia allo stato puro. Quindi se proprio devono, che uccidano la bionda.