lunedì 22 novembre 2010

The Big C...non pensate male, è un telefilm

Lo dico subito si piange, certo si ride anche, ma nella maggior parte delle volte ci si ritrova o con gli occhi lucidi o con un nodo alla gola o con vere e proprie cascate di lascrime, roba che non accadeva dai tempi in cui un gruppo di profughi si muoveva al rallenty sulle note di There's no place like home.

La storia è molto semplice: Cathy è un insegnante 40enne, ha un figlio adolescente, un marito bamboccione, un fratello ecologista homeless ed ha il cancro.

E grazie ar c.... che si piange, questa può schiattare da un momento all'altro, che ti viene da ridere a vede' na cosa del genere?

Sì ok c'è una persona che forse, non è detto, sta per morire, ma non è che sia una roba tipo Scelta d'amore o che so La stanza di Marvin dove si vedono ospedali, flebo, gente che vomita etc etc e allora ti viene da piangere solo a vedere tutta 'sta sofferenza. Non si vede niente di tutto ciò, viene mostrata la vita di una persona che affronta un cambiamento, la sua presa di coscienza, i suoi pensieri, il suo porsi nei confronti degli altri in un modo del tutto nuovo. E succede addirittura che di una malattia si possa anche ridere.

Il personaggio di Cathy conquista piano piano perché in fondo è una persona come tante, di tutti i personaggi sfornati dalla Showtime è quello più normale, non vende marijuana, non si impasticca, non ha personalità multiple, non ammazza criminali, scatta quindi la simpatia e l'immedesimazione, Cathy potrebbe essere una della tua famiglia.

Molto del successo di questo telefilm, la critica è letteralmente impazzita, è dovuto alla bravura di Laura Linney, straordinaria, talmente brava che a volte ci si dimentica che sta recitando, merita un premio, subito, il Golden Globe, un emmy retroattivo, l'Oscar, il telegatto qualsiasi cosa ma deve vincere.
Ci sono poi tanti altri attori comprimari di altrettanta bravura un Oliver Platt in grado di essere un marito odiosissimo nei primi episodi, Phyllis Sommerville che interpreta l'anziana vicina burbera e che dà il suo prezioso contributo alla pulizia dei dotti lacrimali. Compare anche Cynthia Nixon in qualità di amica del college di Cathy e senza che nemmeno ve ne accorgiate vi ritroverete a brindare gridando "What the hell!!" (Che poi io ho un problema con Cynthia Nixon, non posso fare a meno di guardarle le gengive, è una cosa proprio strana).

Sono solo 13 episodi da 25 minuti, ci sono un sacco di parolacce, un sacco di battute divertenti, monologhi strappalacrime e tante belle canzoni come sottofondo, ho letto in una recenzione che se un telefilm ha nella colonna sonora Sam Cooke allora è un telefilm degno di essere visto. Insomma guardatavill!