lunedì 28 dicembre 2009

E' tempo di best of (ma anche no)

Niente posizioni da 1 a 10, niente superclassifica sciò, un democratico ordine alfabetico per stabilire i dischi che mi sono piaciuti e non, usciti nell'arco del 2009. Avviso che è lunghino.

Categoria: And The Winners Are.
E' stato l'anno delle band, delle donne e delle band con donne. Queste le mie preferenze.

- Bat For Lashes / Two Suns. Lei sembra un po' folle, forse lo è, visionaria, eclettica, si vede che ha studiato Kate Bush e il dream pop degli anni '80. La ragazza è stata attenta e ha preso bene gli appunti. Daniel è uno dei singoli più belli dell'anno. Ma che cavolo significa Bat for Lashes? Pipistello per ciglia? Mah.  (Best track Glass)
- Doves / Kingdom of Rust. Una band composta da due fratelli che non passano il tempo ad insultarsi e a proclamare imminenti scioglimenti. Ottima musica nonostante il nome da detergente a pH 5,5. (Best track The Greatest Denier)
- Melody Gardot / My One and Only Thrill. Che ci fa un album jazz qua in mezzo? Folgorazione estiva, ascoltare questo disco è come camminare sulle nuvole, moderno e retrò allo stesso tempo, vintage direi. Lei bravissima con una voce che quasi ti coccola. (Best track Baby I'm Fool)
- Metric / Fantasies. La band di Emily Haines ha azzeccato il disco, impossibile restare fermi su brani come Gimme Sympathy o Sick Muse. Rock danzereccio. Lei non ha una voce propriamente da rockeuse (baby voice la chiamano) ma si fa guardare. (Best track Gold Guns Girl)
- Neko Case / Middle Cyclone. Si vede che ascolto radio americane perché lei in Italia non la sentirete mai. Una delle voci femminili più belle, particolare, potente, seducente. E poi è rossa e brandisce una spada sul cofano di una Mercury Cougar. (Best track People Got a Lotta Nerve) 
- Norah Jones / The Fall. Da premiare soprattutto per aver lasciato quel brutto spilungone del fidanzato e per aver introdotto le chitarre. Una nuova vita che piace, basta pianoforte lagnoso, un disco pop-folk-country-softrock-jazz per il cambiamento. (Best track It's Gonna Be)
- Phoenix / Wolfgang Amadeus Phoenix. Nell'elettro-pop Francia batte Italia 1-0. Potevano rimanere per sempre la band di If I Ever Feel Better e invece tirano fuori dal cilindro uno dei migliori album dell'anno. (Best track 1901 )
- Sondre Lerche / Heartbeat Radio. Il mio pupillo sta crescendo. Mi aspettavo di più, troppi rimandi agli anni '80 e ai suoi illustri maestri. Ma mi piace troppo la sua voce e quella faccetta da teppistello, che ce posso fa! (Best track Good Luck)
- St. Vincent / Actor. E' nerd, suona divinamente chitarre strane, indossa sempre le stesse scarpe, basse, senza tacco, ha le lentigini e si chiama Annie. Basterebbe questo per amarla. Il suo non è un disco di facile ascolto, deve conquistarti piano piano ma poi non lo molli più. (Best track Actor Out of Work)
- Tegan and Sara / Sainthood. Le gemelle canadesi non si smentiscono, hanno ormai un loro stile senza per questo ripetersi negli anni. Disco ben suonato, arrangiato (ci ha messo le mani Chris Walla) e il loro canto è migliorato notevolmente. Però che brutta copertina. (Best track The Ocean)
- U2 / No Line On The Horizon. Bono non ha più la voce e su questo non ci piove ma è davvero un buon album. (Best track No Line On The Horizon)

Categoria: Mi Sono Piaciuti Anche.
Altra roba, venghino signori, venghino!

- The Decemberists / The Hazards of Love. E' una lungo poemetto folk questo disco, c'è il marito, la moglie, l'amante, i figli, la regina. Da leggere i testi. Un lungo poemetto appunto e 17 tracce sono tante, troppe. Le prime 6 sono un capolavoro. (Best track The Hazards of Love 2)
- Gomez / A New Tide. Pop folk e rock piacevole da ascoltare, le canzoni rimangono in testa per un bel po'. (Best track Little Pieces)
- Miike Snow / Miike Snow. Il video di Burial vince il premio come miglior sceneggiatura e regia. Svedesi e i nordici con l'elettronica ci sanno fare. (Best track Cult Logic)
- One eskimO / One eskimO. Un progetto che può essere definito "so cute" (oddio che ho detto, vado a gettarmi dal balcone). Brani nati per accompagnare le avventure di un piccolo eskimese e dei suoi amici, un po' new age, un po' colonna sonora per cartoni carucci, easy. (Best track Givin'up) 
- Röyksopp / Junior. Ho scritto già che i nordici con l'elettronica ci sanno fare, vero? Peccato per qualche brano pop-dance di troppo. (Best track Röyksopp Forever)
- Temper Trap / Conditions. Primo album per questa band australiana dai singoli orecchiabili. (Best track Fader)
- Wilco / Wilco (The Album). Non sono una loro fan, non dico "hey ma io ascolto gli uilco!" Mi piacciono ed li ascolto volentieri. In quest'album c'è anche un duetto con Feist. (Best track One Wing)
- Yeah Yeah  Yeahs / It's Blitz! Karen O mi fa paura, quando canta ha gli occhi spiritati e aspetti che da un momento all'altro canti al contrario o peggio in latino. (Best track Zero)

Categoria: Ritenta Sarai Più Fortunato.
Capita a tutti di sbagliare un album, un mezzo passo falso, una mezza ciofeca, orrori musicali, a tutto c'è rimedio, non fatevi prendere dal panico. Andrà meglio la prossima volta. 


Air / Love 2. Per il 50% sembra un disco degli Air per l'altro 50% un disco di lounge music alla Cafè del Mar, ad un certo punto si sentono flauti, xilofoni e sax alla Fausto Papetti. E no, dagli Air non ci si aspetta mica questo. 
David Gray / Draw The Line. Peccato, il singolo faceva ben sperare. Una sola parola può descrivere quest'album: noioso.
Depeche Mode / Sound of Universe. Troppo synth. Fuori forma. Urge pausa di riflessione.
Editors / In This Light and on This Evening. It was acceptable in the 80's, viaggio nel tempo per gli Editors? Forse riascoltandolo meglio potrebbe anche piacermi. Se Tom Smith continuerà ad abbassare il suo tono di voce il prossimo disco lo canterà ruttando.
Pearl Jam / Backspacer. Si stanno eddiverizzando, i brani migliori sono quelli lenti, da colonna sonora di Into the Wild. Pochi in un disco di 11 tracce.
Pj Harvey + John Parish / A Woman a Man Walked By. Depressione totale, mi fa venire l'ansia e il mal di stomaco. Tristezza.
Tori Amos / Abnormally Attracted to Sin e Midwinter Graces. Non uno ma due album per Tori Amos, abbi pietà di noi, basta! Ritirati in una landa desolata della Cornovaglia e lasciaci in pace. Prima ti rinnovo il mio invito a cambiare chirurgo e parrucchiere. 
Zero 7 / Yeah Gost. Li abbiamo persi, fate ciao ciao con la manina agli Zero 7. Un album imbarazzante. Ascolate Simple Things, il primo e bellissimo disco e dite una prece. Amen.

Categoria: Mavvaffanculo.
Ci sono album acclamati dalla critica e innalzati a capolavori del millennio ma dopo averli ascoltati possono essere commentati con una sola unica parola.

Antony and The Johnsons / The Crying Light. E' forse un mio limite ma lui non riesco proprio ad ascoltarlo, non capisco perché la musica debba essere la colonna sonora di un suicidio. Mi inquieta.
Brandi Carlile / Give Up The Ghost. Non avrei mai ascoltato quest'album se non fossi curiosa come una scimmia. Lei è brava per carità ma quando canta fa il vibrato, il vibrato cazzo, "someone loves you-u-u-u-u-u". Hai 28 anni e canti come una vecchia, "a fronn e limon"!
Florence + Machine / Lungs. I brani alla fine sono tutti uguali, lei urla troppo, ascoltarlo due volte di fila procura il mal di testa. E poi se la tira solo perché è rossa.
Gossip / Music for Men. Un'altra scimmia urlatrice, ma che cazzo vi urlate. Lei è brava, la band fa schifo, datele buoni musicisti, abbassatele un po' il volume e qualcosa di migliore ne esce.
Grizzly Bear / Veckatimest. Tutti a spellarsi le mani per i Grizzly Bear, al primo ascolto pensi "carino", al secondo, "però bello", al terzo "che du palle". E non vi azzardate a paragonarli ai Fleet Foxes.
The xx / XX. Vedi Grizzly Bear. Il monocorde dopo un po'stanca.

Credo di aver finito.

martedì 22 dicembre 2009

Omonimia

una richiesta di amicizia

- Ciaoooo, da quanto tempo, ma sei davvero tu, che piacere rivederti, un bacione!
- Ehmm, credo che ci sia un equivoco, devo avere una sosia omonima in giro. Bhè saluti e buona ricerca.
- Ma sei tu!
- Certo che sono io, ma la io, che sono io, non è la io che cerchi tu.
- Sicura? Perché sembri lei.
- Ma non sono lei e di sicuro so chi non sei tu, su chi sono io poi è un altro discorso.
- Vabbè, scusa il disturbo e buon Natale.
- Buon Natale a te.

 un nuovo messaggio di posta

- Sicura, sicura che non sei tu?

lunedì 21 dicembre 2009

Il kamasutra del lettore

Leggere a letto. Sprofondare nel cuscino con un buon libro, le coperte che ti avvolgono e la fantasia che vola. Sembra tutto perfetto, bello, romantico. E invece no, perchè trovare la posizione giusta è un impresa ardua. Sei tu, un libro e un cuscino, un menage à trois di difficile gestione e le provi tutte pur di andare d'accordo.
Cuscino dietro, gambe incrociate, libro appoggiato sopra, sembra fatta e invece inizi a sentire freddo alle spalle, la schiena non è che stia meglio. Cambi. Scivoli lentamente distendendo le gambe, abbassi il cuscino, ti copri con il piumone. Sì adesso va meglio, però reggere 'sto libro in aria, le mani si gelano, ci vorrebbe qualcuno che te lo mantenga. Il piumone! Libro sulla pancia, piumone sul libro e mani libere di fare quello che ti pare, che so grattarti, fare l'uncinetto, girare le pagine è un po' scomodo e se sei tettona non vedi le ultime righe. Ma chi se ne frega delle tettone.
Però che monotonia sempre la stessa posizione, lui sopra, tu sotto. E se provassi di fianco?
Mano sinistra alla tempia, con la destra giri le pagine, resisti massimo 5 minuti prima di crollare sotto il peso della testona. Allora provi a mettere la testa sul cuscino, sempre in posizione laterale, ma vedi le lettere storte e pensi a un inizio di strasbismo. Niente, non va.
Ti giri a pancia in giù, fai forza sui gomiti, non ce la fai, la testa sprofonda, ti sei ridotta a fare "lettura orale" ad un libro!

In questa relazione c'è qualcuno di troppo, lasci il libro sul letto insieme a quell'impiccioso del cuscino e te ne vai con il lettore mp3, lui sì che capisce i tuoi bisogni.

mercoledì 11 novembre 2009

Bastava poco

Ci divertivamo con poco da piccoli, un tavolo, delle sedie, delle pentole rotte e si giocava a "mamma e figli", un must dei giochi.

Mia sorella era la mamma, io il papà e mio fratello il figlio, la mattina facevamo colazione con acqua mescolata a terra, poi accompagnavo mio figlio a scuola e andavo al lavoro. Lavoravo come tassista, con la bici giravo intorno casa, caricavo il cliente, che poi era sempre mio fratello, e lo portavo a destinazione. All'ora di pranzo si tornava a casa e mangiavamo quello che mia sorella aveva raccattato in giro, a seconda della stagione c'erano fiori, ciliegie, albicocche, noci, uva. E così ci rovinavamo l'appetito.

Bastava aprire le portiere della 128 per farla diventare un'astronave, sul sedile posteriore saliva anche il cane, un pastore tedesco con mezzo metro di lingua penzolante. Nella nostra astroauto il bottone sul freno a mano lanciava missili, l'accendisigari era il megapropulsore e il tasto delle quattrofrecce lanciava l'SOS, perché c'era sempre un'avaria. Quindi mi arrampicavo sul tetto, scivolavo sul cofano e riparavo il danno. Al rientro però perdevo i contatti e vagavo sola nello spazio, finché non arrivava mia sorella con la 126 a salvarmi.

La regina dei giochi era l'altalena, fatta con la corda legata al ramo dell'albero, corda che ti segava il culo anche se ci mettevi sopra strati e strati di pezzi di stoffa. Si faceva a gara a chi andava più in alto, quando andavi troppo forte gli zoccoletti si sfilavano e dopo dovevi cercarli a piedi nudi tra l'erba. Memorabile fu il giorno della rottura della corda e il volo di mio cugino verso il nulla. Ridemmo, di gusto anche.

Ridevamo, sempre, il riso era un anestetico alle nostre cadute. Ginocchia sbucciate, gomiti frantumati e mani escoriate non facevano poi tanto male se ne ridevamo tutti insieme, un po' d'acqua, un fazzoletto sopra e si ripartiva. Credo di detenere il record di 4 fazzoletti.

Se l'altalena era la regina, il pallone era il re. A casa mia c'erano rose ovunque, con spine grandi 5 cm, ogni giorno assistevamo alla morte del SuperSantos e ogni giorno resuscitava, grazie all'intervento dell'Attack, di un coltello infuocato o di qualch'altra diavoleria. Il pallone finiva ovunque, nel giardino dei vicini, sugli alberi, sul tetto del forno, nel confinante terreno abbandonato e andare a riprenderlo in quest'ultimo posto significava affrontare una prova di coraggio.

E poi c'era la trasgressione, il Motobim. Era proibito prendere questa sorta di motorino, allora aspettavamo di essere soli in casa, scendevamo nel garage, aprivamo l'aria, mano sull'acceleratore e con potenti colpi di gamba sulla leva tentavamo di accenderlo, impresa che molte volte falliva miseramente. Ma quando partiva era la gioia, mio fratello si attaccava forte forte a me e giravamo in tondo, due scemi felici. Questa disobbedienza mi costò un'ustione vicino alla marmitta, confessai dopo due giorni cosa era accaduto veramente. Non dissero niente.

martedì 27 ottobre 2009

FlashForward è una cagata pazzesca

Non mi convince, non mi convince per niente.
L'idea non è proprio così malvagia ma fa acqua da tutte le parti, a partire dai flashforward stessi.
Come il buon Daniel Faraday insegna, modificando il corso degli eventi le persone possono cambiare il loro futuro. Allora non so proprio spiegarmi perché tutti i protagonisti siano bloccati nel terrore della loro visione. Non ti piace quello che hai visto, fai in modo che non accada. Semplice.
Al coreano hanno rivelato addirittura il giorno del suo omicidio, bene, un bel giubbotto antiproiettile e ti passa la paura, mai visto Ritorno al futuro?
Non vuoi tradire tuo marito? Non andare a letto con l'uomo che hai visto nella visione. Che cé vò.
Invece tutti sono trascinati in un vortice di paura, di tensione, come se tutto quello che succede non dipenda dalla loro volontà. Tensione che viene trasmessa allo spettatore con la ripetizione ossessiva di questi flashforward, ebbasta!
Le indagini sembrano condotte da un team di psicopatici, da una venditrice di dolcetti si passa ad un paesello sperduto dello Utah poi in Germania da una nazista imbroglione, si salta da un indizio all'altro all'improvviso, non c'è linearità, non c'è schema. Un'accozzaglia di roba buttata lì, a caso.
E i supercomputer dell'FBI? Basta digitare forsennatamente tasti a caso e ti dicono tutto quello che vuoi sapere, vuoi vedere corvi morti in Somalia? Trtrrttrtetfdbsdfòkfaejfvj eccoli!
Non c'è un solo personaggio simpatico, forse l'agente ciccione (i ciccioni devono per forza essere simpatici, non se ne spiegherebbe l'esistenza altrimenti), c'è una lesbica però, attenzione, lesbica che hanno accoppiato, disaccoppiato e accoppato in un solo unico episodio. Quando si dice sparare tutte le cartucce. Non muore tranquilli.
I quinto episodio, wow che ritmo, hanno tirato fuori le pistole, sparano, ci sono agenti dell' FBI che sparano finalmente. E poi sì, c'è anche la lesbica di prima che limona.
La scelta di Joseph Finnes azzeccatissima, un'attore inglese che recita con accento americano, che ideona, quest'uomo è la morte della recitazione, in tutte le scene ha sempre la solita espressione. Un cervo impagliato avrebbe fatto meglio.
Dopo una stroncatura del genere continuerò comunque a vederlo solo per scoprire il senso di tutto ciò, sempre che ci sia un senso.

lunedì 19 ottobre 2009

Improbabili visioni

Stralcio di una conversazione di qualche anno fa: chi io? Guardare Grey's Anatomy? Ma vuoi scherzare? E secondo te io seguo 'ste robe da femminucce, tutte lacrimoni, drammi esistenziali, ti lascio, ti ripiglio, ti rilascio! Io vedo Lost e CSI, mica gatte morte in calore, (anche se devo ammettere che in Lost una gatta morta c'é), e poi la voce di Giuppy Izzo non la reggo per più di 10 minuti di fila.

Silenzio per creare la suspense.

Ho visto il quinto episodio della sesta stagione, due giorni dopo la messa in onda americana.
E se devo confessare tutto, ho visto anche tutta la quarta e la quinta stagione. Ma è una cosa che rimane tra noi, che non si sappia in giro.

Ammetto, mi ha fregato la sciagurata storia tra l'ortopedica un po' obesotta e la cardiologa simpatica quanto un sassolino in una scarpa, idillio contornato da oche starnazzanti, bellimbusti dall'occhio languido e gente moribonda, siamo pur sempre in un ospedale, cosa vuoi vedere, dei clown? Giocando con l'audio di Sky però è saltata una cosa all'orecchio: italiano, oche. Inglese, gente normale. Click, oche, click, persone, click, oche, click, persone.
Ecco cos'era, era il doppiaggio che rovinava tutto.  Certo le storie sempre quelle sono, ti mollo, ti sposo, muori, risorgi, etc etc... ma almeno non sembra di vedere una soap opera sud americana.

Mi sono lasciata coinvolgere e ho quasi dimenticato la presenza di una storyline lesbica, anzi quando appare "pattini a rotelle" alias pediatra sciacquetta dall'insopportabile sorriso, mi vien voglia di gridare "e togliti dalle palle!" La storia tra Calliope e Arizona è una delle più insulse che abbia mai visto, per rimanere nell'originalità è arrivato il padre di Callie (il mitico Hector Elizondo di Pretty Woman) con tanto di prete al seguito per redimere la figlia peccatrice. Che la facciano finita adesso, ammazzate una delle due e togliamoci il pensiero.

Tra l'altro ho da poco realizzato che Arizona (Jessica Capshaw) ha interpretato la tastatrice dei tonici bicipiti di Jennifer "Bette Porter" Beals in The L Word,  antipatia allo stato puro. Quindi se proprio devono, che uccidano la bionda.

lunedì 28 settembre 2009

La canzone della pubblicità

Dai, prestami l'iPod, due ore sono lunghe.
Non è l'iPod, è mai possibile che conosci solo l'iPod, qualsiasi lettore mp3 che vedi lo chiami iPod. E poi dentro non c'è niente che ti piaccia, non ho Zeri Assoluti o Giggi D'Alessi.

E vabbé toh, prendi sta cuffia.

Uh! La canzone della pubblicità!!
Non è la canzone della pubblicità, sono i Beatles.

Chi?
Oddio. I Beatles, John Lennon, Paul McCartney, Yesterday, all my troubles seemed so farway!

Oll mai che? Sì però è la canzone della pubblicità, ni ni ni ni nini nini (nda Here comes the sun).
Fa niente, è come dici tu.

Uh! Anche questa è della pubblicità!
(Con occhi iniettati di sangue) Questa è With or without you e che io sappia non c'è nessuna pubblicità con questa canzone!

Sì che c'è, l'ho vista.
E te la sei immaginata evidentemente.

Adesso ricordo perché te ed io non ci vediamo mai.

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Listening to: Sigur Rós - Við spilum endalaust

lunedì 21 settembre 2009

Nella mente di un procrastinatore

Domani, sì ci vado domani, è meglio.
Accidenti piove, non mi va di bagnarmi per una commissione che posso fare anche domani, non è urgente, vado domani.
Che mal di pancia, devono esseri stati i peperoni di ieri sera, oddio che dolore, ma io devo ritirare quei certificati, vabbè domani fa lo stesso.
Wow che caldo, che sole cocente, aspetto che si rinfreschi un po' l'aria. Domani, vado domani.
Oggi no, oggi non voglio vedere nessuno, tantomeno quella segretaria che non sa mai un cavolo, mi girano le palle ecco.
Vado a comprare il regalo per il pupo, per quella cosa lì, quelle carte da ritirare, c'è tempo, fino alla fine del mese.
No basta, ho deciso, domani vado, cascasse il mondo, domani prendo il treno e vado.
Cazzo piove, torno a dormire. No, non posso farlo, in fondo son due gocce, mi alzo. E se prendessi il treno successivo? Così dormo un altro po' che non ho chiuso occhio stanotte.
Aaaaaahhhhhhh!!!!
Via, via, via, senza colazione, altrimenti cambio idea.
E io son venuta fin qui per ritirare due fogli del cazzo che hanno stampato al momento e che potevano inviarmi comodamente via e-mail.
E uno ha anche un errore di dati! Domani ritorno e gliene dico quattro.
Domani, sì, domani.

venerdì 18 settembre 2009

E figl so piezz 'e core

-Mamma, com'ero a 12 anni?
-Come adesso.
-Dai non scherzare, com'ero?
-Eri così, eri sì una ragazzina ma non eri come le altre ragazzine.
-Ma tu non volevi che fossi come le altre?
-Le altre erano stupidine, tu non sei mai stata una stupidina. Tu sei nata grande.
-Esagerata, mi sa che non ricordi bene.
-Il tuo primo giorno di asilo ti ho accompagnato a scuola, senza fare una piega ti sei seduta al tuo banchetto, intorno a te urla e pianti di bambini che non volevano restare, che si attaccavano alle gambe delle madri. Io ero lì, aspettavo una tua reazione, una parte di me voleva che piangessi, che mi chiamassi. E invece ti sei girata e hai detto: "ma adesso te ne vuoi andare!"
Mi hai spezzato il cuore. E ho capito che la mia bambina era diversa.
-E sì, la mia banca è differente. Non sei obiettiva perché sono tua figlia.
-E allora ti auguro di avere una figlia come te, così capirai cosa significa. Oh come vorrei che tu...
-Ok ciao.

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Listening to: Phoenix - Lisztomania

giovedì 27 agosto 2009

Siediti

Le buone notizie non iniziano mai con questa parola.

«Siediti» mi disse la dottoressa, «i risultati delle analisi non sono buoni, devi farne altri per accertare che non sia quella cosa brutta brutta». E in quella settimana la mia famiglia mi vedeva già orizzontale in una tomba.

«Siediti» mi disse la relatrice della tesi, «l'argomento scelto non va bene, non porta da nessuna parte, bisogna fare tutto daccapo». E trascorsi l'estate tra fotocopie, traduzioni e l'ultimo esame da preparare.

«Siediti» mi ha detto lui, senza guardarmi negli occhi, «non ti posso rinnovare il contratto. C'è la crisi, gli affari non vanno bene». La crisi un par de balle, la verità è un'altra.

E' che non si può dir di no alla conoscente, alla raccomandata di turno.

Fa un po' male sapere che dopo quasi tre anni, in cui mi è stato fatto credere, anzi mi è stato proprio detto, che prima o poi sarebbe arrivato il fatidico "a tempo indeterminato", si viene messi da parte, per far posto ad una collega che non ha ancora capito che se non metti il cartoncino sotto il foglio copiativo, quello che scrivi si ripete all'infinito sulle pagine sottostanti.

Meritocrazia, questa sconosciuta.

«Mi dispiace» mi ha detto. A me no, perché chi ci perde in questa faccenda non sono certo io.

venerdì 24 luglio 2009

Flashback

Sono due anni che mi chiedo dove l'abbia vista, ha un viso familiare, mi è forse parente e non ne sono a conoscenza? Una signora anziana, di quelle belle cicciotte, va in giro con addosso una tenda, portandosi sempre dietro una caterva di buste. Cosa ci sia dentro è un mistero. Viene quasi tutti i giorni, un abituè, fissata con la pressione. Fa sempre tante domande, ma basta un sorriso per rassicurarla. Oggi ha detto "ho fatto la bidella per tanti anni".

Un flash nella mia mente. Un corridoio lungo e vuoto, una pioggia battente.

Un attimo, un attimo, che succede. Andiamo con calma. Rewind.

Il corridoio è quello della mia scuola elementare, è un giorno di pioggia, uno di quelli in cui si allagano anche le scuole. Nel corridoio ci sono io, sono scesa dal secondo piano per prendere il gessetto in segreteria. Alla fine del corridoio ci sono 4 gradini, io sono ferma, mi preparo per prendere la rincorsa e saltare quei 4 gradini. Con il gessetto stretto in una mano inizio la mia folle corsa, a grandi falcate mi avvicino verso il punto in cui spiccherò il salto.

Sento una voce: "nennè vai chian, ca' se scjulie!" (Ragazzina vai piano che si scivola).
Troppo tardi, sto già volando, fiera di saper saltare così in alto. Punto i piedi per l'atterraggio, appena le scarpe toccano il pavimento qualcosa non va, non aderiscono, scivolo, e mi ritrovo distesa, lunga lunga con la schiena per terra.

Secondi che sembrano un'eternità, lì a terra, bagnata, umiliata e una voce: "io t'ho seva ritt' ca' se scjuliav!" (te l'avevo detto che si scivolava).

Mi volto indietro e c'è una signora, grassoccia, sorridente, che indossa una tenda.

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Listening to: Tristan Prettyman - Hello

sabato 18 luglio 2009

Riparazioni

Bionda, occhi azzurri, 11 anni, bocciata in prima media. La devo rimettere in sesto per il prossimo anno scolastico. Si prospetta un'impresa ardua.

Non conosce bene le tabelline, con le moltiplicazioni e divisioni si incarta, sul quaderno scrive senza ordine, fuori rigo, obliquamente.
Con l'italiano non va meglio.

"Sai quali sono gli articoli determinativi e indeterminativi?"
"Boh."

Esercizi con i sinonimi.
"Sai cosa significa sinonimo?" Faccia perplessa.
"Hai mai usato il vocabolario?" "No, io le parole le cerco sul pc."

Eccallà, il pc, l'omicida della grammatica italiana.

"Ma l'alfabeto lo sai?" "Sì, abcdefg..." scemando con la voce. Sorride.

"Adesso prendi questo librone, che si chiama vocabolario, e cerchi le parole che non conosci dell'esercizio". Tutte.

"Vediamo come leggi". Okseilaclassicabambinaprivadellabarraspaziatricecheleggetuttodiunfiatosenzatenercontodellapunteggiaturaeconunespressivitàpariaimessaggipreregistratidellesegreterietelefoniche.

Nota il notebook sul tavolo. Si illumina. "Ma tu cell'hai mssnger?"

Messenger, un altro omicida.

"Eh sì".
"Mi scrivi il tuo indirizzo, dai!"
"Te lo scrivo, ma ti avverto, non lo uso mai" Mica sente, mi ha già lasciato il suo su un fogliettino di carta. Ho avuto l'indirizzo e-mail di un undicenne. Son cose.

"Ma quanto tempo passi davanti al pc?"
"Mmmm tanto, però prima studio" Seeeee, questa mi fa scema.

Avrei voluto domandarle, ma i tuoi genitori non ti controllano? Hai perso un anno e nessuno se ne è accorto che non andavi bene a scuola, e gli insegnati? Dove erano? Perché non sono intervenuti? Sei arrivata in prima media con delle basi debolissime. Cosa possiamo costruire su queste fondamenta?

Ma poi ho capito che avremmo dovuto aprire il vocabolario per cercare la parola fondamenta.

domenica 5 luglio 2009

Una tipica famiglia italiana

I grandi capi sono fuori, queste le deleghe.

Io: cucinare, lavare i piatti, lavare i panni e stenderli, stirare, rifare i letti, passare l'aspirapolvere, togliere la polvere, lavare i pavimenti, pulire le scale, fare la spesa, innaffiare le piante in casa, pulirle e se possibile dir loro due paroline, innaffiare le piante del giardino, dare un'occhiata anche all'orticello, dar da mangiare ai canarini, controllare che i serramenti siano chiusi quando usciamo, che il garage e il portoncino siano chiusi a chiave, sistemare tutti i capi di abbigliamenti che Lui lascia in giro per la casa. Non dimenticarsi di andare al lavoro.

Lui, detto il principe: buttare la spazzatura. E il primo giorno non l'ha fatto.

Una tipica famiglia italiana.

giovedì 2 luglio 2009

Ta vuò fa fà 'na foto

Si avvicina la data del compleanno e come ogni anno tiro fuori lo scatolone delle foto.
Apro e inizio a cercare tra i tanti album, piccoli e quadrati, con la copertina arancione o gialla, che contengono foto un po' opache e con i bordi rotondeggianti.

Nella mia prima foto sono nella pancia di mia madre, tiene per mano mia sorella, pronta per andare all'asilo, indossa il grembiulino e stringe a se il cestino di vimini con la merenda. Aspettava con ansia la mia nascita, ma poi rimase delusa nel vedere che ero troppo piccola per poter giocare già con lei.

La fotografa di casa era mia madre, faceva delle foto spettacolari. Adulti senza testa, senza metà corpo, troppo scure, troppo chiare, soggetti con la bocca aperta, occhi chiusi. Aveva l'incapacità di mantenere orizzontale la macchina fotografica, per cui molte foto sono da mal di mare, con noi pendenti come la torre di Pisa.

La posa preferita da mia madre era quella vicino al carrello dei liquori. Ogni famiglia degli anni '80 aveva il carrello dei liquori, anche se astemia come la mia. Il giorno del compleanno mi vestiva caruccia caruccia e mi piazzava di fianco al carrello, rotondo, stracolmo di bottiglie, con la manina appoggiata sopra. E si nota nelle foto la mia espressione interdetta da due, tre e quattrenne, sì, perché la foto veniva ripetuta negli anni, con varianti come la presenza di mia sorella all'altro lato del carrello, seduta sul divano ma con il braccino che allungava sempre verso il carrello, io che correvo verso il carrello. Temo che mia madre volesse fare di me un'alcolizzata.

Altro must erano le foto davanti alla torta, sulla tovaglia bianca e tutta ricamata, oltre alla torta c'erano sempre immancabili due bottiglie di liquore (daje), Stock 84 e Amaroequalcosa con due coppie di bicchieri messi ad X. La sequenza è sempre la stessa, foto con candelina accesa, io che spengo, io che prendo un'accetta (è troppo grande per chiamarlo coltello) e faccio finta di tagliare la torta, io che prendo il bicchiere con dentro qualcosa e faccio finta di bere, (allora è vero che volevano alcolizzarmi), foto con parenti. Ho scritto parenti? Volevo dire foto con mia sorella, mia madre e la nonna. I compleanni li festeggiavamo in 4, mio padre era sempre al lavoro, gli altri non ci hanno mai cagati.

Crescendo le mie foto diventano rare, complice una fotogenia pari a zero e l'aver preso possesso della macchina fotografica, motivo per cui la frase che più mi sento dire è "ma qui tu dov'eri?" "Vi stavo scattando la foto, scemi!"

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Listening to: Fleet Foxes - Sun it Rises

martedì 23 giugno 2009

Piange il telefono

Con il telefono non ho un buon rapporto. Venerato in quanto oggetto tecnologico ma poco usato. Alla parola telefono associo le parole emergenza, sciagura, imprevisto.

Principale uso del telefono: chiamare i vigili urbani per questioni inerenti l'igiene urbana, chiamare i vigili del fuoco quando si vedono colonnoni di fumo nero in lontananza, chiamare i carabinieri perchè qualcuno si è schiantato con l'auto sul palo della luce.
Poi ci sono le chiamate di "servizio", quelle che durano al massimo 10 secondi, "faccio tardi" "vienimi a prendere alla stazione" "ci vediamo al solito posto"e "c'è il prosciutto cotto in offerta prendo quello?" sono le più gettonate.

Queste per le telefonate in uscita, per quelle in entrata so esattamente chi è e cosa vogliono a seconda dell'orario della chiamata.

Se la telefonata arriva prima delle 8:00 o dopo le 23:00 è morto qualcuno, ma ultimamente si è aggiunta l'opzione "faccio tardi al lavoro".
Tra le 8:00 e le 12:00 è mia sorella che vuole qualcosa, o è la badante della nonna che vuole qualcosa. Alla fine è sempre qualcuno che chiede qualcosa.
Tra le 12:00 e le 15:00 c'è il dominio incontrastato di Infostrada, Tele2, Telecom, Fastweb e compagnia bella.
Dopo questo orario, il buio.

Lo stare attaccati alla cornetta per ore è uno sport estremo per il quale non sono allenata, mi distraggo, faccio altro, perdo intere parti del discorso e dico sempre "sì, hai ragione" anche quando mi vengono poste delle domande. E non capisco mai una mazza di quello che dicono, le parole si accavallano una sull'altra, vengo sommersa da un fiume di suoni che non comprendo, quando riesco a riprendere il senso del discorso scopro che si sta parlando del tempo. Sono in questi momenti che vorrei tanto una lametta. Per tagliare il filo.

Dopo aver scritto tutto questo, l'idea di comprare un cellulare nuovo mi è quasi passata.

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Listening to: The Shins - Spilt Needles

martedì 16 giugno 2009

KMnO4

KMnO4 è la formula bruta (si dice così) del permanganato di potassio.

Che palle una lezione di chimica!

Niente paura, è solo per spiegare il titolo del tumblr (e mo' mi facevo mancare il tumblr).

Titolo: permanganato di potassio. Sottotitolo: in attesa del punto di viraggio
.

Il KMnO4 è un forte agente ossidante e si usa per titolazioni red-ox, ovvero per determinare la concentrazione di altri composti, come il perossido di idrogeno per esempio. Nel procedimento pratico il permanganato viene posto in una buretta, un tubo di vetro graduato, mentre la sostanza da titolare è posta sotto questa in un becher. Domande? Tutto chiaro?
La titolazione inizia facendo cadere goccia a goccia il permanganato nella soluzione sottostante e si prosegue così, piano piano, goccia a goccia, finchè la soluzione da incolore possa ad un rosa pallido. E' un attimo, basta una sola goccia in più e la titolazione non è precisa, il colore non è quello giusto. Quando la soluzione è un rosa pallido abbiamo il punto di viraggio.

Ok ci siamo sorbiti il pippone di chimica e ora?

Ho la sensazione di vivere in una grande titolazione, aspettiamo la goccia che dia il punto di viraggio, il cambiamento come evento positivo, lo desideriamo così ardentemente che a volte sbagliamo e dobbiamo ricominciare daccapo.

Nel frattempo che aspetto metto nero su bianco tutto quello che mi passa nella testa, lascio sfogare i miei neuroni così, briglie sciolte.

Piaciuta la lezione?

giovedì 11 giugno 2009

Ho rischiato di nascere rossa

E con il nome che ho, la mia vita sarebbe stata un inferno.

Ma poi ci ha pensato Gigi D'Alessio a rovinarmela

domenica 7 giugno 2009

Urge la Sciarelli

La cosa più interessante di ieri è stata la vicina di sedia. Ho il torcicollo.
Da come annuiva con la testa doveva essere "nuova", noi altri eravano stravaccati sulle sedie, con la testa altrove.
Ho memorizzato il profilo e le scarpe. Se la rincontro che indossa scarpe diverse non saprò riconoscerla.
Finito il bla bla bla fastidioso del relatore mi sono allontanata un attimo e al ritorno non c'era più.
L'avrò spaventata, lo sapevo che non dovevo presentarmi con l'impermeabile e il cappello.

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Listening to: Eva Cassidy - Ain`t No Sunshine

martedì 2 giugno 2009

Un sogno che si realizza

Ti stavo aspettando da tempo indecisa dell'evacuazione, finalmente quel giorno è arrivato. Tiziana esiste e io l'ho incontrata.




Da "La rossa del Roxy Bar" di Solenghi-Marchesini del 1995. Mi sa che la ricordo solo io.

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Listening to: John Lennon - Remember

sabato 30 maggio 2009

Cancro

Dall'oroscopo di questa settimana di Rob Brezsny.

Una delle specie di rane più gustose del mondo rischia di estinguersi: la rana “pollo di montagna”, una specialità dell’isola caraibica di Montserrat. Per risolvere il problema, gli ambientalisti ne hanno trasportato alcuni esemplari in un’altra zona, sperando di evitare l’estinzione della specie. Penso che sia ora di organizzare un intervento di salvataggio anche per te, Cancerino. Una parte molto gustosa di te o del tuo mondo è in pericolo: ha bisogno di aiuto e di cure intensive.

Qualcuno mandi una spedizione di recupero, volete che la parte più gustosa di me venga persa così? La spedizione deve comprendere un'infermiera che si prenda molta cura di me altrimenti non se ne fa nulla.

L'oroscopo di Brezsny mi piace perchè non è un vero oroscopo, non ti dice hai la Luna di traverso e Giove che te le vuole dare di santa ragione. Sono pillole di riflessione, come scrive Luisa Carrara "
il bello è che potete tranquillamente fregarvene di consultare il vostro segno zodiacale... io sono un Toro, ma lo leggo tutto e scelgo come pensiero-guida della settimana quello che mi piace di più".

Io posso seguire l'Acquario questa settimana?

Lo si può ascoltare anche su Radio Capital, letto da Riccardo Rossi, il sabato o la domenica mattina.

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Listening to: Johnny Cash - Hurt

mercoledì 27 maggio 2009

Il mio secondo lavoro

Timbro il cartellino alle 9:00.

"L'acqua e il ciucciotto sono sul tavolo, il pallone è sul terrazzo, non ha dormito molto stanotte può essere che tra poco avrà sonno, sbrigo questa commissione e torno, per qualsiasi problema chiama sul cellulare."

Ok, si comincia.

"Guarda c'è Pooh, siediti dai!" 5 secondi poi mi prende la mano, "zia gioca" e mi porta nella camera per giocare a rovescia la cesta dei giocattoli, buttiamoli in aria e prendiamoli a calci. Messa a soqquadro la stanza si accorge che la madre non c'è, diventa impiccioso, "mamma, mamma" alza le braccine per farsi prendere in braccio. Mi stringe forte forte, "ma non è che per caso hai sonno? Voi fare la nanna, prendo Gino? (aka il passeggino). "Sìììì".

Lo metto nel passeggino con l'inseparabile copertina, che anche se fanno 40 °C non la molla mai. Inizia il tour de casa, un giro, due giri, tre giri, macino chilometri passando dal soggiorno alla cucina, dal corridoio alla camera da letto. Si addormenta, lo trasferisco in culla cercando di non svegliarlo, è andata. Me la sono cavata, penso, 15 minuti dopo, una vocina chiama. "E questo è tutto il sonno che avevi?" Alza di nuovo le braccine "prendi".

Giochiamo un altro po', con l'aereo, le macchinine, a nascondino. Il tempo passa ma non si fa vivo nessuno. "Vogliamo scendere giù?" Già è alla porta. "Aspetta che prendo il pallone".
Quattro calci e vuole salire di nuovo sopra, dai nonni stavolta. Punta subito al notebook, con il solo sguardo mi intima di sedermi e accendere, impaziente vuole pigiare tutti i tasti, poi fa finta di cantare le canzoncine dello Zecchino d'Oro, mugugna più che altro.

All'improvviso si blocca, "cacca!" O Cristo santo, la cacca no! "Sicuro che è cacca, sai a volte è solo un po' d'aria, fai una scorreggina, ti passa". "Cacca cacca!!". "E ho capito, è cacca".
Mi metto in posizione vasino umano, gambine alzate e mi stringe le mani. Lui la cacca la fa solo così. Mi aspetto il peggio visto i precedenti, ma scende subito. "Te l'avevo detto che era un falso allarme". Mi guarda perplesso.

Intanto è ora di pranzo, "ma che fine ha fatto tua madre, è stata rapita dagli alieni?"

Il citofono suona. Assafà a maronn!!

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Listening to: Jack Johnson - Taylor

venerdì 22 maggio 2009

Io odio l'estate

Per le infradito in città, trascinate come se si fosse sulla passerella di legno che porta alla spiaggia.
Per le catenone d'oro adagiate su un tappeto di peluria messo a prendere aria.
Per lo strabordamento di pancie sotto mini top e sopra mini gonne.
Per Radio Studio Napoli a tutto volume dalle Smart Forfour.
Per Radio Studio Napoli a tutto volume dalla casa della vicina.
Per i motorini che frecciano sui marciapiedi.
Per le zanzare sanguisughe.
Per il "ma dove vai in vacanza quest'anno?"
Per l'abbronzatura ad ogni costo.
Per la ceretta ogni 5 giorni.
Per la sauna ad ogni passo.
Per i cali di pressione.
Per la scadenza del contratto.
Per il mio compleanno.

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Listening to: Subsonica - Incantevole

venerdì 15 maggio 2009

Mia Cuggina

Mia cugina dopo la dieta somiglia in modo incredibile a Livia Iacolare.

E dopo anni di non sopportazione, improvvisamente avevo voglia di saltarle addosso.

Update: rettifico, mi sta ancora di più sulle balle. Mi stanno tutte e due sulle balle.
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Listening to: Patrick Watson - Close to Paradise

venerdì 8 maggio 2009

Devo imparare a stare zitta

O quanto meno a vedere chi entra in casa prima di parlare.

Incurante di una porta che si apre "Ma l'hai sentita l'ultima su quel deficiente di nostro
cugino", la voce si affievolisce, mi faccio piccola piccola, "ciao cugino" e inizio a sparare frasi per confonderlo "ma non eri andato via, dov'è mia madre, dove hai lasciato mia madre, credevo che fosse lei, come mai sei risalito, il pranzo è pronto, che fine ha fatto mia madre, ah però ti sei fatto questa bella cravatta, il piatto è sul tavolo, io mangio che si raffredda, ma per caso sai dov'è andata mia madre? Io intanto mangio eh!"

Una mitragliata che non gli ha lasciato il tempo di pensare alle parole appena udite.

Ho buttato la testa nel piatto e non ho avuto il coraggio di alzarla fino a quando non se n'è andato.

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Listening to: Pixies - Wave of Mutilation (UK Surf)

mercoledì 6 maggio 2009

martedì 5 maggio 2009

Non si finisce mai di imparare: lezione 4

Mai guardare due episodi di Lost prima di dormire, rischiate di vederne altri quattro durante il sonno.

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Listening to: Arctic Monkeys - Do Me A Favour

domenica 3 maggio 2009

Polly

Ho sempre avuto un debole per Pj Harvey, un debole che va al di là della sua musica. Come cantante può piacere o meno, dipende dai gusti musicali, ma come non si fa ad amare lei come persona? Istrionica, controcorrente, fuori dagli schemi, quasi schizzofrenica.

L'ho conosciuta artisticamente quando si conciava come una drag-queen, era eccessiva, provocatoria, certamente non bella, ma affascinante, con una carica erotica unica.
Erano gli anni in cui le Spice Girls la facevano da padrona ed io non seguivo la folla ma una che sembrava una folle, che urlava "Lick my legs I'm on fire" (questo live è del 2001).



Nel 2000 Pj muta, via trucco e parrucco, non è più esagerata, diventa la diva sexy, minigonna e chitarra, l'aspetto ne guadagna decisamente, la musica anche, "Stories from the city stories from the sea" è l'album che avuto più successo, e anche il mio preferito. Segue "Uh Huh Her" sulla stessa falsariga, Polly è felice e si sente.





Ma la Harvey ha un animo inquieto e non può diventare uno stereotipo rock, cambia ancora, complice la fine di una felice relazione si incupisce, ne viene fuori un disco "White Chalk" più intimo, pieno di ballate pianistiche. Lei si concia come una delle sorelle Bronte, il sexappel ne risente, parecchio anche. E noi siamo tutti più tristi.






Ora è uscito un nuovo album "A Woman a Man Walked by"e Pj Harvey sembra essersi avviata verso la Pattismittizzazione, va bene che veleggia verso i 40 ma non può trascurarsi così, che so, uno shampo sarebbe cosa gradita. Ma d'altronde è Pj Harvey e può permettersi anche questo. L'album lo sto ascoltando, il singolo prende ascolto dopo ascolto, almeno è tornata al rock. Ah sì lui è John Parish, l'album è anche a suo nome.




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Listening to: Pj Harvey & John Parish - Black Hearted Love

lunedì 27 aprile 2009

Ricordati che devi morire

Ok,Ok, vi do il permesso di toccare ferro o qualsiasi parte del corpo umano a voi cara.
E no, non sono pazza.

Però alzi la mano chi nella sua vita non si è mai chiesto "e se morissi adesso?"

Io me lo chiedo quando transito per una determinata strada. Strada stretta, un po' curvata, con un marciapiede ancora più stretto e manco a dirlo tutto scassato. Le auto passano quasi di struscio e quando hai la sfortuna di incrociare un camioncino che affronta la curva hai la sensazione che tutto il suo carico ti si riverserà addosso e buonanotte.
Quando passo per questa strada non ripeto tra me "adesso muoio, adesso muoio", ma "non inciampare, non inciampare", perché la mia più grande paura è quella di incianspicare, cadere ed essere investita dall'auto che passa. Brutto modo di morire.

Basta non passare per quella strada, facile no? E poi come mi ricordo che devo morire?

Preciso che nessuno e mai morto camminando per questa strada e mai morirà spero, saranno nemmeno 100 metri, ma sono metri che valgono una presa di coscienza. Una persona potrebbe morire da un momento all'altro così senza preavviso, solo che non ci pensiamo, se lo facessimo credo che ci comporteremmo tutti in modo diverso.

Io ci penso quando attraverso quella strada e dopo che l'ho fatto mi sento meglio.

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Listening to: Ray LaMontagne - Empty

domenica 26 aprile 2009

Notte sento

Carino, soprattutto per il gioco di parole del titolo, mi aspettavo un finale diverso però.


Notte Sento from napdan on Vimeo.

venerdì 24 aprile 2009

Aridateci Susan Boyle!


Prima: capelli grigi e scompigliati, ciglia folte, vestitino tutto merlettato.



Dopo: capelli quasi domati e colorati, ciglia sottili, occhialini intellettuali e giacca di pelle.

Ma sono la stessa persona? Potenza del visagista. A me Susan Boyle piaceva di più prima.

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Listening to: Asian Dub Foundation - 1000 Mirrors (w/ Sinead O Connor)

martedì 21 aprile 2009

Dottor Cirillo for president

Lui sì che ha capito di cosa hanno bisogno gli Italiani. Lavoro? Casa? Istruzione?
No amici, gli italiani hanno bisogno di sesso, di tanto sesso. Così il caro dr Cirillo ha preso a cuore la causa e ha deciso di portarla direttamente in Europa, presentando ben 5 liste per le prossime elezioni.

- Italiani poca cosa? Gna' fai? Votaci, tanto il voto è anonimo, nessuno saprà che fai cilecca, e avrai dispensazioni gratis di Viagra!

- Partito impotenti esistenziali: sei giù di corda, non hai fiducia in te stesso, lei non te la dà manco a pagamento? Votaci, ti promettiamo corsi di autostima e motivazionali, con tanto di corsa sui carboni ardenti insieme a nientepopodimenoche Giucas Casella!!

- Donne insoddisfatte e incomprese: donne abbiamo pensato anche a voi, vostro marito non vi pensa, non nota il vostro nuovo taglio di capelli e a letto si addormenta dopo 2 minuti di sesso missionario? Rompi la rutine delle tue giornate, vota per noi, un bel gigolò ti aspetta!

- Preservativi gratis: mi rivolgo a te giovane stundentello senza un euro in tasca, quante volte ti sei ritrovato a doverti stoppare perché non avevi l'occorrente con te? Ora con il nostro partito tutto questo sarà un ricordo, preservativi gratis, quando vuoi, dove vuoi, quanti ne vuoi!!!

- Italiani nei malori: siete proprio messi male eh? Bhè votateci almeno siamo in buona compagnia.

venerdì 17 aprile 2009

Lizzy the Lezzy

Prendo da Anelli di fumo e diffondo.

Vi presento Lizzy the Lezzy la prima serie web di un comedy-cartoon.
Ha già alcuni anni sul groppone ma io l'ho scoperta solo adesso, creata da Ruth Selwyn una web-designer, filmaker e disegnatrice israeliana trasferitasi a Birmingham 16 anni fa, Lizzy è lesbica dichiarata e orgogliosa, canta canzoncine che subito si infilano nel cervello e parla un po' di tutto senza peli sulla lingua.

Su cantate I'm Lizzy the Lezzy and I'm out and proud, I'm Lizzy the Lezzy let's shout it out loud, I'm Lizzy the Lezzy just sing it with me, I'm Lizzy the Lezzy and I like the pussy.





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Listening to: Tracy Bonham - Something Beautiful

giovedì 16 aprile 2009

Questioni d'orecchio

Un uomo che porta l'orecchino al lobo destro viene identificato come gay. E questo lo sapevo, ma ho sempre pensato che fosse una leggenda metropolitana.
Una donna che porta l'orecchino al lobo destro viene identificata come lesbica. E questa non la sapevo. Anche perché il primo pensiero nel vedere una donna con un solo orecchino è "avrà perso l'altro?"

-Hey scusa hai perso l'orecchino!
-Oh no io porto l'orecchino solo all'orecchio destro in quanto appartengo alla categoria omossessuale.
-Prrrrr

Il peto vocale sarebbe scappato anche se la monoindossatrice di orecchino avesse fatto parte dei portatori della sindrome del colon irritabile o di un fan club di Anna Tatangelo, così come dell'azione cattolica. Non è il gruppo a cui si appartiene a far scattare la mia ilarità ma il perchè bisogna usare un simbolo per dimostrare chi si è ed essere catalogati.

Io gli orecchini non li porto, se non quando sento una voce che dice "i bbucchi, ti si appilano i bbuchiii, se poi ti servono come fai?" E così una volta ogni tanto lo posso pure fare sto sacrificio.

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Listening to: Jon Redfern - I Love The Sun

martedì 14 aprile 2009

Favole moderne

E' la diva del momento, tutti parlano di lei, tutti la adorano, tutti la vogliono.
No, non è una starlette, non è una reduce di un reality, non è la bellona di turno, è una signora 47 enne del Blackburn, Gran Bretagna.

Questa signora si è presentata alle selezioni di Britain's got talent e ha sbancato.
Perché tanto successo? Perché Susan Boyle è tutto quello che lo showbiz non vuole, non è bella, è "vecchia", è goffa, sembra uscita da un film dei Monty Python.

Eppure di coraggio ne ha molto, si presenta al pubblico con il vestito della domenica e la collanina tirata fuori per l'occasione, pubblico che ride e inizia a sbeffeggiarla, anche i giudici la prendono poco sul serio, sembra di essere alla Corrida quando si presenta la zitella di turno che vuole baciare il maestro.

Tutti si aspettano la stecca, una brutta voce, qualche indecenza. Ma inizia a cantare e...magia, tutti tacciono, si alzano increduli, c'è chi piange.
Una favola moderna, una donna che ha sempre vissuto nell'ombra, mai stata considerata, che improvvisamente viene richiesta da tutti, si parla già di un contratto discografico oltre che della probabile vincita del talent show.

Una favola che mette di buonumore.


lunedì 13 aprile 2009

Lievitazione artificiale

Il più grande cruccio di mia madre è quello di avere una figlia senza seno, ovvio che il seno c'è, ma è poca roba.
Per tutta la vita ha sperato in un miracolo, in un risveglio con una taglia in più, ma niente da fare, non si sono mosse.
Questa sua fissa deriva dalla convinzione che il seno sia come il miele per le api, la principale fonte di acchiappo e il fatto che nessuno me se pija è dovuto alla mia scarsa seconda.

Per cercare di porre rimedio a questa mia carenza, la mia genitrice mi ha regalato reggiseni imbottiti. Era così entusiasta che non me la sono sentita di mandarla a quel paese.

Ora è una settimana che mi fisso le tette, io una cosa del genere non l'avevo mai vista, ho una terza!! Tutta fuffa, infatti non tocco per non far svanire l'illusione. Anche se a dirla tutta mi sento un po' a disagio, non sono abituata a tali rigonfiamenti e inoltre le magliette mi vanno più strette.

Volete sapere se il metodo funziona? Un paio di vecchietti hanno buttato l'occhio.
Quindi tempo un'altra settimana e questi aggeggi infernali scompariranno dalla circolazione.

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Listening to: Angus & Julia Stone - Silver Coin

sabato 11 aprile 2009

Questa non l'ho fatta io, giuro

Signore in là con gli anni con bambino al seguito.
Bambino così carino e tranquillo da attirare le attenzioni della collega.

"Ma che bravo bambino" - dice - "lo sai che noi ai bravi bambini regaliamo le caramelle? Tieni, ti piacciono quelle alla frutta?"
Prende una manciata di caramelle e le porge al bambino che però si ritrae e rifiuta di prenderle.
"Ah non le vuoi? Allora le diamo al nonno!"

Il signore prende le caramelle, le mette in tasca, dice buonasera e se ne va.

Arrivato vicino alla porta si volta, torna indietro, guarda negli occhi la mia collega e dice: "comunque io sono il padre!"

Ed io ero con le lacrime agli occhi.

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Listening to: The Shins - Gone for Good

domenica 5 aprile 2009

Ch-ch-ch-ch-Changes

Avevo pensato ad un arancione ed è venuto fuori un rosa-arancio, colore di cui non conoscevo nemmeno l'esistenza. Sempre meglio del rosa Paris Hilton, risultato di una combinazione di colori poco felice.

Ho staccato tutte le foto, le cartoline e i bigliettini, attaccati alla parete della scrivania, ereditati dal precedente governo (leggasi sorella) e che non ho mai osato toccare.
Lo stereo a sinistra, i libri a destra.
Via ai quadri appesi al muro con foto risalenti all'età della pietra, al Rolling Stone con Bono in versione predicatore, al 50% dei peluches, molti dei quali non avevano più un bell'aspetto.
Delle madonne e santi messi a tradimento da mia madre in punti anche nascosti, non se ne parla nemmeno.

Ora è tutto più lineare, più semplice, minimalista. Spazio ai contenuti.

E finalmente ho trovato il posto dove mettere la chitarra.

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Listening to: Air - Space Maker

mercoledì 1 aprile 2009

La rivincita delle Betty

Di recente facendo zapping sono capitata su un programma che mi ha fatto fare un salto nel mio passato da studentessa. Il programma è "la più bella della classe" in onda su Sky Life, e in parole povere si racconta la storia di quella che tra i banchi di classe era considerata la più bella, com'era e com'è diventata, con tanto di reunion finale. Carino se non fosse così politically correct, insomma è difficile che una bella ragazza diventi una brutta donna da grande, a meno di clamorose metamorfosi fisiche.
Sarebbe molto più interessante vedere il contrario, ovvero come è diventata la più brutta della classe, sicuramente più cattivo ma dai risvolti inaspettati.
Ed io mi candido per questa versione del programma.
Oddio non ero proprio la più brutta della classe, di sicuro non ero la più bella, ero quella simpatica, si dice così no?

Erano gli inizi degli anni '90, scuola media, sono gli anni in cui non si è più bambini ma non si è ancora ragazzi, ed io non sapevo cosa fossi, mente da adulto in un corpo da bambina, un corpo magro magro, così magro che mi affibbiarono un nomignolo che sostituì il mio vero nome, capelli lunghi secchi e cresposi, apparecchio ai denti e dulcis in fundo anche gli occhiali, perché tutti i bambini di 12 anni portano gli occhiali, anche se non servono e vedi meglio senza. Ecco ero un cesso, però ero un cesso abbastanza popolare, un Ugly Betty in piena regola.

Al liceo le cose peggiorano, cesso ero e cesso rimasi, ma caddi nell'anonimato più assoluto, quella che se non c'era non se ne accorgevano e se c'era non se ne accorgevano lo stesso. Nemmeno il taglio dei capelli riuscì a farmi guadagnare qualche punto, ero l'idolo delle professoresse di religione, di storia e di disegno, sfiga allo stato puro.

Ho dovuto aspettare l'università per vedere che qualcosa stava cambiano, qualche chilo in più, soprattutto nei punti giusti, i capelli che ricrescono e magicamente diventano normali, e il ritorno ad essere "qualcuno".

Ora non posso lamentarmi, diciamo che faccio la mia porca figura, con il camice bianco poi non ho rivali. D'altronde se per la prima volta nella mia vita mi fischiano dietro quando cammino per strada un motivo ci sarà.

Quindi fatemi fare questo programma, che faccio schiattare un po' di gente.

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Listening to: Bon Iver - Blindsided

sabato 28 marzo 2009

Allucinazioni

Io l'ho sentita, sono sicura di averla sentita quella frase.
Frase che mi ha fatto fuoriuscire gli occhi dalle orbite, a dire "ma questo come cavolo fa a sapere". Ho chiesto di ripeterla per essere più sicura, e lui la stava rifacendo, ma sono spuntate all'improvviso gomitate nei fianchi (di lui), mentre una voce si è affrettata a correggere il ragazza pronunciata dal poveretto, in ragazzo.

Ragazzo, ragazzo, ha ripetuto lei, facendo sentire bene la O, e si lanciavano occhiate a vicenda.

Il tutto è durato meno di 10 secondi, un attimo. Avrei anche risposto alla domanda se non ci fosse stato il subbuglio generale, ma io non dovevo sapere che loro sapevano.
Momento di smarrimento, a quel tavolo solo una persona poteva aver cantato.

Chiedo in seguito e si cerca di farmi credere che è stato tutto frutto della mia immaginazione, che nessuno ha detto ragazza, nessuno sa niente, nessuno ha parlato. Ho le visioni.
No guarda nessuno ha sentito niente, tutti hanno capito un'altra cosa non ti preoccupare, dice lei.
Sti cazzi, dico io. A me non interessa chi ha sentito e cosa hanno udito, a me interessa perché lui ha fatto quella domanda.
Lei cade dalle nuvole, si dichiara innocente, non ne ha fatto parola con nessuno, giura.

Mi scorrono davanti agli occhi tutti gli anni in cui ci conosciamo, tutte le volte che ha detto chi io? Io non ho detto/fatto/visto/sentito/odorato niente. E invece.

Vuole la mia assoluzione, vuole che creda nella sua buona fede. Non le ho più risposto. Ho lasciato cadere la cosa per non rovinare l'amicizia. O meglio, quello che rimane.

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Listening to: Kings Of Leon - Be Somebody

lunedì 23 marzo 2009

Libro riaperto

E che cazzo, nemmeno un giorno e sono già ritornata su facebook. Da un lato questo significa che sono facedipendente (male, male!), dall'altro significa che non sono poi tanto snob e che in fondo inciuciare e farmi i fatti degli altri mi piace! Hi hi hi

Ma sì, buttiamoci nella massa!!

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Listening to: The Stone Roses - Breaking Into Heaven

domenica 22 marzo 2009

Libro chiuso

L'ho fatto. Almeno per ora sono fuori. Troppo popolare, troppo banale, troppo.
Tante informazioni che non mi cambiano la vita, di cui avrei fatto volentieri a meno. Avrei preferito preservare il ricordo di un ex compagna di liceo come una ragazza acqua e sapone, piuttosto che di una zoccola scansafatiche e lamentosa. Con gli amici poi che c'è da dire, se non dar vita a infinite catene di test, inviti a gruppi, a cause e pollici su.
La comunicazione è così veloce che non c'è.

Adesso aspetto che mi diano dell'asociale e snob. Tempo che riaccendano i computer domani.



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Listening to: Al Stewart - On The Border

Non si finisce mai di imparare: lezione 3

Se non vuoi che si sappia una cosa di te, non dirla. Punto.
Se proprio ti scappa, non dirla a quella che consideri la tua migliore amica.

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Listening to: Coldplay - Strawberry Swing

venerdì 20 marzo 2009

Audiradio

Ho sempre voluto sapere il modo in cui si effettuano i rilevamenti per gli ascolti delle radio, di come si possa stabilire che una radio è più seguita di un'altra, visto che di solito la radio fa da sottofondo e averla accesa non significa per questo ascoltarla.
Ora lo so come funziona tutto sto ambaradan!

Mi chiama la Doxa, "salve istituto Doxa di Milano, stiamo eseguendo un sondaggio per conto di Audiradio è disposta a rispondere ad alcune domande?"
Audiradio? Subito!!

La gentile signorina parla alla velocità della luce e riuscire a comprendere tutto quello che fuoriesce dalla sua bocca è un'impresa da titani.

Il sistema funziona così, l'operatrice elenca una dietro l'altra un sfilza infinita di stazioni radio che trasmettono in zona, comprese anche quelle regionali quindi, e io devo interrompere la sua folle corsa quando nomina una radio che nell'arco della settimana ho ascoltato.
L'operatrice prende fiato è parte: radioitaliaradiokisskissradiounoradioantennaunoradiordsradiodue
radiolatteemieleradiotrevirginradioradioquintareteradiokisskissitalia
radiokisskissnapoliradiomarteradio101radiocapitalradio24radiodeejay
radiopuntonuovoradiosubasioradioamorertl102.5radiogammaradio
margheritaradiomontecarloradiopuntonuovo...
Ed io, che di radio ne ascolto tanta, cerco di concentrarmi, ricordare quale radio ho ascoltato durante la settimana e tentare di bloccarla quando nomina quella che mi interessa.
Ok è finita qui, invece no, il bello deve ancora arrivare.

Dopo che la gentile signorina ha segnato tutte le radio da me indicate, le prende una ad una e vuole sapere in quali giorni della settimana ho ascoltato quella radio e in quale fascia oraria!
Quindi riprende fiato e ricomincia: allora lei ha ascoltato Virgin Radio sabato? Venerdì? Giovedì? Mercoledì? Martedì? Lunedì? Domenica? Quando rispondo sì alla sua domanda lei scatta con le fasce oraria, bene allora ha ascoltato Virgin Radio dalle 6.00 alle 9:00? Dalle 9:00 alle 12:00? Dalle 12:00 alle 15:00? Dalle 15:00 alle 18:00? Dalle 18:00 alle 21:00? Dalle 21:00 alle 24.00? Oddio come si fa a rispondere ad una domanda del genere? Avrei voluto rispondere "ma secondo te io mi ricordo a che ora ho ascoltato Virgin Radio la settimana scorsa?" E invece inizio a sparare numeri, non ci capisco più niente, non vedo l'ora di farla finita con questa intervista del cavolo! Alla fine scelgo sempre la stessa fascia oraria.

Risultato? Sondaggio falsato, la testa in stato confusionario e un odio profondo per la signorina della Doxa.

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Listening to: My Morning Jacket - Touch Me I`m Going to Scream, Part 2

mercoledì 18 marzo 2009

Emergenze

Tre settimane fa mia madre mi ha raccomandato di stare attenta ai pirati della strada.

Due settimane fa mia madre mi ha raccomandato di stare attenta ai rapinatori in villa.

Una settimana fa mia madre mi ha raccomandato di stare attenta agli stupratori rumeni e non.

Questa settimana mia madre mi ha raccomandato di stare attenta ai branchi di cani.

La prossima settimana si ricomincia?

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Listening to: Creedence Clearwater Revival - I Heard It Through The Grapevine

sabato 14 marzo 2009

It's my ride

Da piccola amavo andare in bici, la bicicletta ed io eravamo una cosa sola, facevo di tutto sulla bici, mangiavo anche, un cucchiaio e un giro, un cucchiaio e due giri. Praticamente quello che mangiavo lo consumavo all'istante.
E le cadute, diamine, quante cadute ho preso, ne porto ancora i segni, mi chiamavano ginocchie rosse, per via del mercurio cromo, non facevo in tempo a cicatrizzare la ferita che già me ne procuravo un'altra.
Una volta ho temuto di perdere la gamba, usciva un liquido giallastro, se la abbassavo colava tutto.

Bei tempi quelli in cui potevo girare liberamente per il paesello senza il timore di essere investita, con il sole e il vento in faccia, padrona della strada, a tentare di pedalare senza mani.

Mi è venuta una voglia matta di ritornare in sella vedendo un video. Sensazione di libertà.


It's Your Ride from Cinecycle on Vimeo.

Il brano (bello) che fa da colonna sonora è The Hustle di Alan Wilkis, scaricabile gratuitamente da Last Fm

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Listening to: The Hustle - Alan Wilkis

lunedì 9 marzo 2009

Over the rainbow

Vorrei segnalare un documentario di prossima uscita "Over the Rainbow", la storia di due donne Marica e Daniela che si amano e vogliono un figlio. Il film tratta della difficile gestazione di questa scelta, di come reagiscono amici e parenti, dei quesiti che inevitabilmente vengono fuori quando si parla di omogenitorialità, del viaggio per realizzare questo sogno.

Quando Daniela dice "ma nostro figlio saprà che ci amiamo" mi sono quasi commossa. Peccato che una cosa così semplice non venga ancora compresa dalla maggior parte delle persone: quello che conta è l'amore.





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Listening to: Wim Mertens - Close Cover

mercoledì 4 marzo 2009

No line on the horizon

L'ho ascoltato tutto, più volte, di seguito, ovunque.

Il nuovo Achtung Baby? Un capolavoro? Sarà il tempo a deciderlo.

Ogni album rispecchia il tempo in cui viene partorito, e No Line non può essere Achtung Baby, il muro è caduto da 20 anni e non ci sono più Trabant in giro. Ma avendo in comune gli stessi autori e produttori è logico che ci siano somiglianze.
E' sicuramente il migliore degli ultimi 10 anni, gli U2 hanno il vizio di sfornare un capolavoro per decennio, negli anni '80 c'è stato The Joshua Tree, nei '90 Achtung Baby e nel primo decennio degli anni 2000 c'è questo. E' chissà che in futuro non si consideri questo album addirittura migliore di Achtung Baby.

Che ci siano similitudini con Achtung Baby lo si vede dal primo brano, No Line On The Horizon rimanda molto a Ultra Violet (Light my way), ma è più rabbiosa, più potente e più giovane, sembra quasi un brano dei Kings Of Leon! Curiosità: gli U2 sono bravi a citare loro stessi, questo brano inizia con "I know a girl"...e ad un fan viene subito in mente "I know a girl called Party, Party girl"

Sfido chiunque a rimanere fermi su Magnificent, già la immagino come canzone d'apertura dei live, semplicemente magnifica.

Dopo due pezzi energici arriva Moment of Surrender, che a me ricorda per l'inizio un po' So Cruel, ma poi si evolve in un gospel. L'oh oh oh finale fa sempre effetto!

Sempre con oh oh oh inizia Unknow Caller (si fa ampio uso di cori in questo album), è il pezzo che mi ha convinto meno, ricorda The Hands That Built America. Ma il finale è epico: organi e The Edge, un'accoppiata vincente.

C'è a questo punto il terzetto più commerciale: I'll Go Crazy Tonight If I Don't Go Crazy Tonight è la Walk on di quest'album, pop-rock radiofonico che fa bene al cuore e all'umore, quando spuntano i violini però ho esclamato "I Coors!!" A proposito che fine hanno fatto i Coors? Comunque una bella canzone e probabile singolo.

Get On Your Boots nonostante le critiche non è malaccio, ma non è all'altezza delle altre canzoni, la più bruttina. Non capisco perché l'abbiano scelta come singolo.

Stand up comedy è da live, andamento funk e chitarre alla Jimmy Page, molto Mysterious Way come genere di canzone. Della serie scateniamoci in pista!

Poi arriva lei, il capolavoro, Fez-Being Born, brividi, non catalogabile, mi inchino. Qua la mano di Eno si sente tutta.

Si va verso la fine con White as Snow, una ballata con un pizzico di Morricone, che cresce fino a far quasi commuovere. Molto cinematografica.

Breath è rock'n roll, senza troppo pretese, molto vicina come suono all'album precedente.

L'album si chiude con Cedar of Libanon, altro capolavoro, la voce di Bono è calda come non mai, i cori in falsetto sono un colpo al cuore.

Giudizio finale: buono in attesa di diventare ottimo con gli anni.

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Listening to: U2 - Magnificent

sabato 28 febbraio 2009

Random

Giochino preso da Gné Gné Gné che a sua volta l'ha preso da Larvotto etc etc.

Ecco la mia band e la cover del mio album creati in modalità random



PyMOL - What we could become

cover (photoshoppata) di BradleyA

Il gioco consiste in:
1- cliccare qui, ciò che compare è il nome della band.
2- aprire questa pagina e cliccare sulle random quotes a sinistra, scegliere le ultime quattro o cinque parole dell'ultima citazione. Queste saranno il titolo dell'album.
3- cliccare qui, la terza foto è la copertina dell'album

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Listening to: Black Box Recorder - New Baby Boom

lunedì 23 febbraio 2009

La mamma dei cretini è sempre incinta

Caro imbecille che hai sventrato lo specchietto retrovisore della mia auto, quale dramma stai vivendo tanto da scagliare la tua ira contro le cose altrui? Che cosa ti tormenta, che cosa ti ha fatto scattare la rabbia distruttrice?
E perché di tante auto parcheggiate hai scelto proprio la mia?

Io sono lusingata di tale attenzione e vado in giro fiera del mio specchietto penzolante, ma non credi che ci sia qualcosa che non vada nella tua testolina?
Cerco una spiegazione al tuo gesto: ti ha lasciato la ragazza, hai preso un 4 a scuola, il Napoli continua a deluderti, e così avevi bisogno di sfogarti.

Ma che dico, tu sei semplicemente un deficiente!

Nonostante quello che hai fatto ti devo ringraziare, grazie per aver rotto lo specchietto del lato passeggeri, si vede che un po' a me e alla mia sicurezza ci tenevi, non sai il sospiro di sollievo che ho tirato alla vista del danno.

Caro imbecille, nella speranza di non incontrarti, ti porgo i meno cordiali saluti.

Acrob4t

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Listening to: Wilco - Jesus, Etc.

venerdì 20 febbraio 2009

Sincerità

Ho deciso, a carnevale mi travesto da Arisa, un mix tra un pinguino, la signorina Carla e un manga giapponese. E' una delle poche cose piacevoli di questo festival, un po' banale, ma chi se ne frega, viva la semplicità.




mercoledì 11 febbraio 2009

Taboo

Avete presente la dottoressa Merope Generosa, la sessuologa interpretata dalla bravissima Anna Marchesini? Ecco io mi trasformo in lei quando mi pongono domande in cui bisogna nominare gli apparati riproduttivi maschili o femminili. E purtroppo capita spesso.
Finché si rimane nel generico posso girarci intorno senza nominare direttamente la parte interessata, ma quando si presenta una signora che con una ingenuità disarmante mi chiede "come si usa questa lavanda vaginale?" Cosa rispondo? "Signora secondo lei può mai berla?" (Giuro che l'hanno fatto!).

Così inizia un discorso surreale "allora, ehhh, vede questa bottiglina, si monta sopra questo beccuccio che è nella scatola, e quindiii, poi la prende e la mette lììì, ha capito no?" La signora guarda con aria perplessa, "signora la deve infilare nellaaa...insomma, il beccuccio deve essere messo nellaaa, va lì, è una lavanda vaginale quindi va fatta là no? Le pare?" La signora capisce, evviva, ma è un po' scioccata del fatto che debba inserire qualcosa di plastica dentro di lei "è sicura? Ma non posso solo lavarmi con questa roba?" "E no signò, va fatta proprio così, chiudete gli occhi e ficcatela dentro!"

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Listening to: Sam & Dave - Soul Man

domenica 8 febbraio 2009

La parola magica

L'ha detta, finalmente! Mi ha fatto penare per mesi. Come il gioco del pappagallo di Portobello ogni giorno ripetevo "devi dire zia, guarda come si dice, zzziiiiaaaa" e lui dopo avermi fissato negli occhi diceva "tatà". Non ho mai capito da dove venisse fuori questo tatà, forse dal gioco del nascondino, quando saltavo all'improvviso da dietro ad una tenda al grido di ta-dahh perché lo faceva ridere. Da allora sono stata condannata ad essere chiamata come una tata, con un accento francese però. Fino ad oggi, sì perché oggi l'ha detta questa benedetta parola, mi ha chiamata zia, l'ha detta per intera, non ha detto "ia", non l'ha storpiata in una "tia", ha detto la zeta, la i e la a, ha detto proprio zia. Mi sono sciolta, il cuore mi si è riempito di gioia.

La gioia svanirà quando alla parola "zia" aggiungerà qualcos'altro, tipo la parola "voglio".

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Listening to: Doves - Jetstream

martedì 3 febbraio 2009

Reset

Ho formattato il vecchio pc.
Ho avuto una strana sensazione, come se mi stessero facendo una lavanda gastrica o un clistere, insomma, mi sono sentita svuotata. Anni ed anni ad accumulare foto, video, documenti ed in un attimo puff! Non c'è niente più.
Tutto è stato salvato su un dvd, mica sono scema, ma ciò non è bastato a lenire il dolore di un'eliminazione definitiva.

Lo so, sono una persona sensibile, rimango male anche per la perdita di dati.

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Listening to: Turin Brakes - Underdog (Save Me)

giovedì 29 gennaio 2009

La sentenza

Aaaaahhhhhhh Tracy Jordan è stato doppiato da Pino Insegno, orrore!! Sembra un attore di soap opera latino-americane, voce impostata e maschia. Liz Lemon è stata doppiata dalla voce della casalinga diperata Susan Mayer, aspettavo che da un momento all'altro sbucasse Bree Van de Camp. C'è anche l'onnipresente Nanni Baldini, il ciuchino di Shrek per intenderci, che doppia la guida Kenneth. No, non ci siamo proprio, è stata sofferenza pura, sono riuscita a guardare solo il primo episodio, le mie orecchie protestavano.

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Listening to: Beatles - Dear Prudence

30 Rock

Sono proprio curiosa di vedere il doppiaggio e l'adattamento italiano di 30 Rock. Il pluripremiato e acclamato telefilm andrà in onda stasera sul nuovo canale tutto al femminile (brrr definizione da brividi) di Sky, Lei.

Curiosa perché 30 Rock è un telefilm molto americano, i dialoghi e le gag si basano su giochi di parole difficili da tradurre in italiano, inoltre ci sono molti riferimenti a personaggi cult in America ma che in Italia non conosce nessuno. Prendo ad esempio un episodio in cui viene presa in giro Barbara Walters, una delle "signore" della tv USA, se la conosci ridi, ma se non sai chi è, lo sketch non ha nessun senso.
Altra nota dolente sarà il doppiaggio che spesso tende ad appiattire i personaggi annullando le varie sfumature che ci sono tra di loro. Come si fa a doppiare Tracy Jordan senza cadere nella macchietta?

E' comunque un telefilm assolutamente da vedere, possibilmente in lingua originale, ma da vedere.

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Listening to: Stevie Ray Vaughan - Riviera Paradise

martedì 27 gennaio 2009

Il giorno della memoria

Io non sono mai riuscita a leggere "Se questo è un uomo" di Primo Levi. Non ce l'ho fatta, sono arrivata a quasi metà del libro, ma poi ho smesso. La mia mente non riusciva ad immaginare le scene descritte, non riusciva ad elaborarle e digerirle, non riusciva ad accettare che l'uomo sia stato capace di compiere feroci atti barbarici contro la sua stessa specie.
Eppure a pensarci bene quello che è descritto nel libro succede tutt'oggi, succede in Africa, succede in Medio Oriente e in altre parti del mondo. Ci sono ancora dittatori che sterminano popoli, si combattono ancora guerre senza senso, ci sono ancora tante vittime innocenti. E allora a che serve la giornata della memoria? A cosa serve ricordare cosa è successo 60 anni fa quando oggi non si fa nulla per impedire lo stesso sterminio? Solo perché non riguarda i popoli cosiddetti "civilizzati" facciamo finta di niente? Tutti i giorni dovrebbero essere giorni della memoria, per ricordare l'atrocità della guerra, per ricordare la pericolosità dell'uomo.

giovedì 22 gennaio 2009

Incontri

Incontro tra una mia ex compagna di classe delle elementari (per brevità ecdcde) e la sottoscritta (per brevità io), che si divide tra un io parlante ed uno pensante.

Dopo uno sguardo esaminatrice l'ecdcde esordisce con: ma tu ti chiami ****?
io mente: e chi cazzo è questa mò
io voce: sì

ecdcde:ti chiami **** ********?
io mente: cavolo questa mi conosce veramente, ha in effetti un viso familiare
io voce: si mi chiamo così, ci conosciamo?

ecdcde: abbiamo fatto le elementari insieme!!
io mente: adesso ho capito chi sei, ma faccio la vaga comunque
io voce: tu sei?

ecdcde: io sono *********! Ti ricordi di me?
io mente: e come non mi ricordo, una delle asine della classe
io voce: sì certo, ora ricordo, però sei cambiata molto da allora

ecdcde: sai mi sono sposata, ho avuto dei figli...
io mente: ah sono tue queste pesti che stanno facendo tutto sto casino, potevi farne altri due
io voce: ti sei fatta una famiglia!

ecdcde: tu invece sei una dottoressa? (Con aria di ammirazione)
io mente: mica sono un neurochirurgo di fama internazionale, ti sto vendendo un aspirina!
io voce: e già

ecdcde: tu sei sempre stata brava a scuola, ricordo che eri la prima della classe!
io mente: con soggetti come te come compagni di classe è facile essere primi!
io voce: ma le elementari non sono poi tanto difficili

ecdcde: e poi hai sempre avuto un bel fisico, sei sempre magra, hai un bel viso giovane!
io mente: tu invece sembri la mia custodia, non è che hanno dimenticato qualche pargolo al tuo interno? Ma abbiamo la stessa età? Vabbè che io dimostro 20 anni, ma di anni tu ne dimostri 40!
io voce: in effetti non sono cambiata molto, per questo mi riconoscono facilmente

ecdcde: io non abito da queste parti, ero di passaggio e mi sono fermata
io mente: sia ringraziato il cielo!!
io voce: e per puro caso ci siamo incontrate!

ecdcde: ora devo andare, è stato un piacere rivederti
io mente: era pure ora
io voce: piacere mio, alla prossima!

Peccato non poter riprodurre in lettere un particolare accento tra il napoletano, l'italiano e una lingua non ancora identificata.

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Listening to: Feist - Past in Present

sabato 17 gennaio 2009

Un post "importante"

Il primo post scritto con il mio primo notebook. Ebbene sì, dopo anni di desktop mi sono convertita al portatile. Una scelta che ha avuto una gestazione molto lunga, come tutte le mie scelte d'altronde, ma alla fine ho chiuso gli occhi, soprattutto sul portafoglio, e l'ho comprato.
Mi devo ancora abituare alla tastiera e al suo suono metallico ma sarà questione di tempo.
Ho dovuto già aggiornare dei drivers, maledetto Vista!
Ora spero solo che non mi venga un mal di testa a stare dietro a sto coso!

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Listening to: Pressure Drop - Dusk