martedì 28 dicembre 2010

Il pagellone di fine anno. Prima parte

È tempo di dare i voti, promossi e bocciati di un anno discografico veramente brutto, trovare qualcosa di valido è stato difficile. Molti non sono stati ammessi all'appello finale, altri ci sono grazie a forti raccomandazioni politiche ma poi sono stati segati lo stesso. Devo chiedere però un favore, potreste evitare di pubblicare album a dicembre che non siano lagne natalizie che non compra nessuno, che poi mi ritrovo ripetenti in classe? Grazie.

Io ora chiamerò in ordine alfabetico i presenti e comunicherò il mio giudizio: favorevole, contrario, astenuto. Approvato! Scusate un rigurgito di Rosi Mauro. Dicevo, comunicherò il voto, mi raccomando niente isterismi in caso di bocciatura, si può sempre riprovare il prossimo anno.

Arcade Fire - The Suburbs
Ditemi la verità, state prendendo antidepressivi, vi vedo piuttosto allegri, non sento più quell'aria di inquietudine, c'è pure un po' di dance. Che vi prende? Avete scoperto il sole e l'aria aperta? Anche se in realtà in qualche brano rispunta all'improvviso il gobbo di Notre Dame che è in voi. Ma è normale, poi passa. Voto 7½ (poteva essere un  8½ con 4/5 brani in meno)

Band of Horses - Infinite Arms
Davvero un bella copertina peccato non possa dire altrettanto dei brani. I primi 3 possono ancare andare ma poi figli miei non ci siamo proprio. Una messa cantata mi avrebbe ravvivato di più. Voto: bocciati


Beach House - Teen Dream
Scusate se ogni tanto vi sbadiglio in faccia, è più forte di me, deve essere l'organo, i cori. Però bravi eh, non c'è nulla da dire, Norway uno dei singoli dell'anno, vi meritate la promozione. Basta che smettete però. Andate prego. Voto: 6+


Birch Diane - Bible Belt (2009 ripetente)
Ufficialmente lei è del 2009 anche se in Italia è arrivata quest'anno. Quindi facciamo finta di niente. Allora come va, tutto bene? Bello il suo disco. Senza farsi vedere dagli altri che poi avrebbero da ridire mi farebbe un autografo, sa sono una sua fan. Una foto? Dice che darebbe troppo negli occhi? Ha ragione. Promossa. Voto: 8+

Birch Diane - The Velveteen Age
Ancora lei? Non so se dovrebbe stare qui, un ep di cover, rilasciato solo per via digitale, vale? Vabbè tanto lo abbiamo capito che lei è raccomandata, questo però non la esime da critiche. Infatti l'attacco di Kiss them for me sembra preso da una canzone neomelodica. Orrore. Per questo. Voto: 8-

The Bird and the Bee - Interpreting the Masters Volume 1: A Tribute To Daryl Hall and John Oates
Confessiamolo a noi (a me e alla mia doppia personalità) ci piace Hall & Oates, e il nostro sogno è quello di cantare al karaoke Oh here she comes, watch out boy she'll chew you up. Oh here she comes, She's a maneater. Voto più all'operazione revival che al disco. Voto: 6½

Blonde Redhead - Penny Sparkle
Molto atmosferoso, esiste questa parola? Rarefatto, meglio. Certo che andate sul classico, difficile sbagliare quando si usano suoni già testati abbondantemente. Il bello è che non stancano mai. Promossi. Voto 7+


Broken Bells - Broken Bells
Ma lo sapete che Radio Conad vi passa spesso? Classico disco estivo da ascoltare durante il viaggio per le vacanze. Non guardatemi così, non vi offendete, non è una cosa brutta. Anzi. Ad averceli dischi da locomozione. Voto 7+


Broken Social Scene - Forgiveness Rock Record
Ma come devo fare con voi, è mai possibile che ogni volta che fate un disco dovete chiamare tutta la settima generazione? Che poi non sapete nemmeno cosa fargli fare a 'sta gente tanto che mi avete relegato una Feist ai cori! Stavolta ve la do per buona. Voto: 7

Caribou - Swim
Se ho cestinato il suo disco senza nemmeno aver ascoltato tutte le tracce un motivo doveva esserci. E non ricordo di aver avuto un mal di testa quel giorno. Però Odessa mi è servita per la mappa delle città in musica. Ho provato anche a riascoltarlo, mi dispiace. Voto: bocciato

Class Actress - Journal of Ardency
Scusi ma lei si è presentata con un lavoro di solo 5 tracce di cui alcune anche datate e pretende anche un buon voto? Mi presenti qualcosa di più corposo la prossima volta. Il guaio è che queste 5 tracce sono le cose più interessanti di quest'anno. Veda un po' come siamo messi. Voto: 8½

Clogs - The Creatures in the Garden of Lady Walton
The National + Shara Worden aka My Brightest Diamond, non propriamente una botta di vita. Facciamo così, se eliminate i brani in cui canta la Worden vi promuovo. Non resta quasi niente più dopo? Ma va'? Voto: bocciati


Delphic - Acolyte
Ragazzi voi non avete inventato nulla di nuovo, avete solo riproposto un mix di tutto quello di minimamente decente presente sulla scena.  È un mix fatto bene comunque, un po' tamarro a volte ma siete giovani o migliorate o rischiate di intamarrirvi ancora di più. Sta a voi. Promossi. Voto: 7+

Electric President - The Violent Blue
Siccome non so cosa dire per giudicare il vostro disco rubo un pezzo di una recensione: lavoro colmo di amarezza incantata quanto il battito d’ali di una farfalla appena nata che svolazza beata incontro alla morte. Ammazza. Voto 8-
Foals - Total Life Forever
Sapreste dirmi come mai in riproduzione shuffle esce sempre e solo Fogue che dura 48 secondi? E degli altri pezzi non vi è mai traccia? Non ne sapete niente voi? Forse non dovreste fare brani da 48 secondi. Comunque il vostro è uno dei dischi high-rotation nonostante shuffle. Voto: 8+

Four Tet - There is Love in You
Scusa ma non ho capito la hidden track, visto che è di un altro artista (Lightspeed Champion) è un brano messo lì a caso, uno che ti piace, che hai prodotto, che canti sotto la doccia. Perché è proprio fuori dal contesto, illuminami. Disco da ascoltare con delle buone cuffie comunque. Voto 7½

Gainsbourg Charlotte - IRM (2009 ripetente)
Io sono dell'opinione che le francesi non dovrebbero cantare né suonare chitarrine acustiche. Con quelle elettriche già va meglio. Ben arrangiato, prodotto, suonato, ho dovuto però lottare con la vocina nella testa che diceva "è francese, è francese!" Voto 7½
Groove Armada - Black Light
Ma chi li ha fatti entrare a questi qua, pussate via impostori, voi è quella bagascia col catenone al collo che vi portate dietro. E prendetevi pure sta merda di disco. Voto: bocciati


Jarrett Keith & Haden Charlie - Jasmine
Scusi maestro non volevo disturbarla, non era necessario arrivare fin qui per questa stupidaggine, c'è stato un equivoco, lei non ha bisogno di presentarsi personalmente basta solo lo spirito della sua presenza. Voto: il maestro non si giudica, se proprio devo, 8


Jonsi - Go
Ho un problema, il giudizio nei confronti del suo album cambia a seconda dell'umore, dell'orario, del meteo, del ciclo....Certo se smettesse di suonare tutto quello che le capita compresa la batteria di pentole e il servizio da 24 di sua madre capiremmo tutti qualcosa di più. Voto: oscilla tra 5 e 8
King Kaki - Junior
Mi farebbe un piacere personale? Potrebbe smettere di cantare e concentrarsi invece solo a suonare quelle belle chitarre stambe? No perché la sua voce nun se po' sentì. Voto: bocciata



Land of Talk - Cloak and Cipher
I canadesi che non ti aspetti, a proposito ma in Canada solo ottima musica indie? Vabbè Justin Bierber è la variante impazzita. È l'album che qualche altra band canadese avrebbe dovuto fare quest'anno (Broken Social? Stars? Mi sentite?) Voto: 8-

LCD Soundsystem - This is Happening
Visto che siete ai primi posti come miglior album dell'anno in svariate classifiche mondiali non occorre avere anche il mio plauso. Potrei anche bocciarvi, perché no. Voto: 6-


Lissie - Catching a Tiger
Lei è consapevole di avere un nome che richiama un famoso animale peloso cinematografico, vero? Brani costruiti apposta per essere la colonna sonora di Grey's Anatomy. Voto: 6½


Local Natives - Gorilla Manor (2009 ripetenti)
Mi avete fatto venire voglia di suonare i tamburi. Basta, non dico niente più. Voto 8+





                                                                                           ...to be continued

Nel seconda parte (se mio nipote mi lascia qualche minuto libero per finirla): una dolorosa bocciatura, il disco dell'anno, la copertina più brutta, ancora canadesi e altro ancora.

giovedì 9 dicembre 2010

Spazio cover: Giannitrapani vs Birch

In questi giorni mi è giunta alle orecchie una nefandezza musicale ovvero la versione di tale Nathalie Giannitrapani di Cornflake Girl di Tori Amos. Ora questa cosa dovrebbe avere la definizione di cover ma se si prende la base direttamente del "Canta Tu" e poi ci si canta, giustamente sopra, imitando alla perfezione la versione originale la definizione giusta sarebbe quella di K-A-R-A-O-K-E. Se volete farvi del male ascoltatela pure.

Perché io tratto male la povera Nathalie, che tanto malaccio come cantante non è, (nonostante il mio snobbismo un'occhiatina a X-Factor l'ho data) perché mi prende una rabbia quando vedo che ci trattano musicalmente come deficienti. Tanto questi ascoltano tutta merda perché scervellarsi tanto per creare un arrangiamento diverso.

Senza tirare in ballo nomi illustri che hanno fatto capolavori di cover, prendo una giovane cantante con un solo album all'attivo, Diane Birch.

Diane Birch ha rilasciato in questi giorni un Ep di cover. E quando dico cover non si tratta di basi preregistrate su cui cantarci sopra, si tratta di brani completamente rimodellati, plasmati sulla propria figura e adattati ad un pubblico completamente diverso dall'ascoltatore originale. Brani provenienti dal periodo dark, dalla new wave, dai primi anni '80 trasformati in pezzi soul, funk, gospel. Brani che prendono una nuova vita.
Questi pezzi sono nati dalle pause per la registrazione del nuovo album, per dire, non si è nemmeno sprecata più di tanto, eppure sono ennemila volte migliori della cover della Giannitrapani.

L'intero Ep, The Velveteen Age, può essere ascoltato ancora per qualche giorno su AOL. Anche se i puristi storceranno il naso, io trovo irresistibile la cover di Atmosphere dei Joy Division.

Qua sotto invece una straordinaria versione di A Strange Kind of Love di Peter Murphy (qua l'originale per il confronto)



A Strange Kind Of Love - Diane Birch by dianebirch

p.s. Questo post non è stato assolutamente influenzato dall'amore che provo nei confronti della signorina Birch. Lo giuro.

lunedì 22 novembre 2010

The Big C...non pensate male, è un telefilm

Lo dico subito si piange, certo si ride anche, ma nella maggior parte delle volte ci si ritrova o con gli occhi lucidi o con un nodo alla gola o con vere e proprie cascate di lascrime, roba che non accadeva dai tempi in cui un gruppo di profughi si muoveva al rallenty sulle note di There's no place like home.

La storia è molto semplice: Cathy è un insegnante 40enne, ha un figlio adolescente, un marito bamboccione, un fratello ecologista homeless ed ha il cancro.

E grazie ar c.... che si piange, questa può schiattare da un momento all'altro, che ti viene da ridere a vede' na cosa del genere?

Sì ok c'è una persona che forse, non è detto, sta per morire, ma non è che sia una roba tipo Scelta d'amore o che so La stanza di Marvin dove si vedono ospedali, flebo, gente che vomita etc etc e allora ti viene da piangere solo a vedere tutta 'sta sofferenza. Non si vede niente di tutto ciò, viene mostrata la vita di una persona che affronta un cambiamento, la sua presa di coscienza, i suoi pensieri, il suo porsi nei confronti degli altri in un modo del tutto nuovo. E succede addirittura che di una malattia si possa anche ridere.

Il personaggio di Cathy conquista piano piano perché in fondo è una persona come tante, di tutti i personaggi sfornati dalla Showtime è quello più normale, non vende marijuana, non si impasticca, non ha personalità multiple, non ammazza criminali, scatta quindi la simpatia e l'immedesimazione, Cathy potrebbe essere una della tua famiglia.

Molto del successo di questo telefilm, la critica è letteralmente impazzita, è dovuto alla bravura di Laura Linney, straordinaria, talmente brava che a volte ci si dimentica che sta recitando, merita un premio, subito, il Golden Globe, un emmy retroattivo, l'Oscar, il telegatto qualsiasi cosa ma deve vincere.
Ci sono poi tanti altri attori comprimari di altrettanta bravura un Oliver Platt in grado di essere un marito odiosissimo nei primi episodi, Phyllis Sommerville che interpreta l'anziana vicina burbera e che dà il suo prezioso contributo alla pulizia dei dotti lacrimali. Compare anche Cynthia Nixon in qualità di amica del college di Cathy e senza che nemmeno ve ne accorgiate vi ritroverete a brindare gridando "What the hell!!" (Che poi io ho un problema con Cynthia Nixon, non posso fare a meno di guardarle le gengive, è una cosa proprio strana).

Sono solo 13 episodi da 25 minuti, ci sono un sacco di parolacce, un sacco di battute divertenti, monologhi strappalacrime e tante belle canzoni come sottofondo, ho letto in una recenzione che se un telefilm ha nella colonna sonora Sam Cooke allora è un telefilm degno di essere visto. Insomma guardatavill!

venerdì 22 ottobre 2010

Brezsny e la seconda metà del 1998

Brezsny stavolta l'hai fatta grossa.

"Ripensa alla seconda metà del 1998. Cosa stava succedendo nella tua vita a quel tempo? Secondo i miei calcoli, stavi probabilmente conducendo esperimenti in una zona di frontiera, cercando insegnamenti stimolanti e rivelazioni provocatorie, o stavi sfondando le barriere artificiali che limitavano la tua libertà."

Secondo i miei calcoli hai rotto le balle, ma vaffanculo solo per avermi ricordato che nella mia vita è esistita una seconda metà del 1998!
Ma dico io, di tanti anni proprio quello dovevi scegliere, nemmeno il primo semestre, che non fu niente male, il secondo porca puttana!

Quel semestre che iniziò con il peggior regalo di compleanno evah© , roba che mi viene riproposta a distanza di anni solo per vedere la mia espressione e ammazzarsi dalle risate.

Che proseguì con peggiore anno scolastico evah, nuova classe ma stesso istituto, come compagne di classe quelle stronzette figlie di papà sfottute e odiate fino a qualche mese prima. Ma chi poteva saperlo che sarei finita in quella bolgia.

E poi le risatine alla spalle, gli sguardi di superiorità, i sabotaggi, il non essere prese assolutamente in considerazione. I continui "sei nuova non possiamo sbilanciarci nel darti i voti", quindi peggiore pagella evah, il 2 in chimica, scena muta alla lavagna davanti agli orbitali atomici e agli spin.

Ma tutto questo non fu niente in confronto al giorno d'ottobre in cui sentii la terra mancarmi sotto i piedi, la paura, il terrore, il non poter e non saper fare nulla, non capire nemmeno cosa stesse succedendo, la corsa in ospedale, l'attesa e tirare comunque un sospiro di sollievo.

E alla fine arrivò anche la colica renale, peggior dolore evah.

Quindi mio caro Brezsny vaffanculo te e la seconda metà del '98!


© copyright Tuttofamedia

lunedì 27 settembre 2010

Crescere

A 4 anni mi ustionai entrambe le mani con acqua bollente (non fu colpa mia) e non versai una lacrima. Niente.

A quasi 30 ho frignato in intera notte per una banalissima infezione all'alluce. Testimoni giurano di aver visto lacrime. Io negherò in eterno.

Devono essere gli ormoni.

mercoledì 22 settembre 2010

The Event - Pilot

Fossi nei panni degli sceneggiatori e produttori di The Event toccherei ferro, corni e parti care del corpo. Essere etichettati come eredi di Lost non porta per niente bene. Qualche vittima della maledizione: FlashForward, Jericho, Heroes (4 stagioni, sì, ma orrende) e qualcun altro che sicuramente dimentico.

Il pilot è abbastanza confusionario, quanto basta per dire "però figo!".

Se non avete visto l'episodio non continuate a leggere, se leggete e poi vi lamentate "ma hai spoilerato tutto" siete proprio dei baccalà!

Sean e Leila sono due fidanzati in crociera ai Caraibi, improvvisamente Leila scompare dalla faccia della terra, puff, evaporizzata, (non è che facciano vedere, puff, e lei che scompare, da qualche parte deve pur essere). Sean prova a cercarla ma gli ufficiali di bordo non hanno nessuna traccia della presenza dei due sulla nave. Nessuna prenotazione, nessuna cabina, niente di niente, per loro non esistono, come sei salito qua sopra, eh teppistello? Inizia la fuga e dopo poco troviamo Sean su un aereo, con una pistola in pugno che vuole entrare in cabina di pilotaggio. È uscito pazzo Sean?
Oltre a Sean c'è il presidente degli Stati Uniti alle prese con dei detenuti in Alaska tenuti segreti dalla CIA, detenuti guidati da Sophia Maguire che sembra sappia qualcosa che possa cambiare le sorti dell'intera umanità ma che poi, temo, si rivelerà essere nel corso delle puntate un'emerita stronzata (è scientificamente provato dalla storia delle trame dei telefilm).
Il presidente, Sean e Sophia vengono tutti collegati quando l'aereo su cui viaggia Sean punta dritto dritto verso il luogo in cui il Presidente sta per fare un'importante conferenza stampa, aereo guidato nientepopodimenoche dal padre di Leila! Beautiful!!!
Ma succede che l'aereo, come Leila, fa puff e scompare nel nulla davanti agli occhi increduli dei presenti. E così la leader dei detenuti, Sophia, se ne esce con "oh oh, mi sa che devo dirvi qualcosina, ma ve lo dico piano piano in 23 episodi, se non ci segano prima".

Io ora ho messo in ordine la storia perché in realtà è tutta scombinata, inizia con Sean sull'aereo, poi in crociera, poi i carcerati liberi, poi di nuovo sull'aereo, poi i carcerati in carcere, poi a casa, io un po' mi sono persa nei continui 3 mesi prima, 2 settimane prima, 1 giorno prima, riuscire a ordinare la storia dal punto di vista temporale nella testa è stato abbastanza faticoso. Speriamo che l'abuso dei flashback venga notevolmente ridotto nelle prossime puntate che una cosa così è ingestibile.

Gli attori: mi sembrano tutti degni di essere definiti tali, bene Sean interpretato da Jason Ritter, figlio di John, un po' insipido ma può starci. Finalmente Laura Innes, il ritorno, la mitica dottoressa Weaver di ER, nei panni della misteriosa Sophie. Curiosità, la moglie del presidente degli Stati Uniti è interpretata da Lisa Vidal che in ER era la compagna pompiera della Weaver. Intrecci telefilmici.
C'è poi Scott Petterson, il burbero Luke di Una mamma per amica che interpreta il padre-kamikaze di Leila, Željko Ivanek capo della CIA, un grande, mi mette i brividi solo a guardarlo, (se la prima stagione di Damages è la migliore è anche per merito suo) e infine Blair Underwood che interpreta il presidente, di origini cubane, sì è proprio un telefilm sci-fi.

Nel complesso un pilot sufficiente, vedremo in seguito come si svilupperà. Però, basta chiamare in causa sempre Lost.

martedì 21 settembre 2010

sabato 11 settembre 2010

Songs with city names in the title

Quando uno non ha un cazzo da fare.

In realtà quando non riesco a dormire invece di contare le percore faccio liste, questa è una delle tante e mi piaceva così tanto che ho voluto farne una mappa.

Canzoni che nel titolo hanno il nome di una città, ho preso in considerazione solo le città, non le nazioni, i continenti o i quartieri. Forse in seguito.

Solo canzoni che piacciono a me, quindi solo canzoni belle, proprio non me la sono sentita di inserire Firenze Santa Maria Novella di Pupo o London bridge di Fergie. No.

La mappa è in work in progress e non è completa, mi mancano completamente l'Africa e l'Oceania. Difficile che riesca a trovare qualcosa. Si accettano suggerimenti.

New York la fa da padrona, Parigi e Berlino si difendono bene. Delusione Londra.

In ogni segnaposto c'è il link a YouTube, quindi i brani si possono anche ascoltare.

Ed ecco la mappa!


Visualizza Songs with city names in the title in una mappa di dimensioni maggiori

giovedì 2 settembre 2010

So 90's

Tumblr mi ha ispirato. Leggendo il post di una Una voce a caso sulle sue 100 canzoni degli ani '90 sono partiti random nella mia testa i ricordi di quegli anni, legati in un modo o nell'altro alla musica. Leggevo la lista, ricordavo e sorridevo da sola.

Le audiocassette, tante, da 60, 90 minuti, vergini, per poter creare le compilation con i brani preferiti. Scartavo il cellophane, giravo con il ditino la rotellina del nastro fino a posizionarlo nel punto giusto per iniziare la registrazione e aspettavo che per radio passasse la canzone che mi piaceva. E così avevo tutte cassette con canzone monche, che iniziavano con 10 secondi di ritardo e finivano con "e ben tornat" "abbiamo ascolt".

Il primo Hi-Fi, con l'equalizzatore a 3 bande, doppio vano cassette, e il lettore Cd. Non avevamo ancora Cd in casa così andammo a pescare nella sterminata discografia di mio zio che spaziava da Carmelo Zappulla a Nino D'Angelo. Fu così che le prime note emesse dalle nostre nuove casse furono quelle di "Nu jeans e na maglietta".

Le prime Boy-band, i Take That, la domanda d'obbligo: "quali dei Take That ti piace?" Io non li sapevo distinguere e non è che mi interessassero molto, ma era obbligatorio avere il preferito e siccome i più belli se li erano già scelti a me toccò il cicciobombo.

I compiti a casa delle amiche, all'improvviso nel bel mezzo dello svolgimento di un equazione partiva "What is love baby don't hurt me, don't hurt me, no more" tutte si alzavano e ballavano al centro della stanza. Erano i momenti in cui avrei preferito morire, io tronco nacqui e i tronchi non ballano, al massimo ciondolano.

La prima volta che ho fatto ascoltare un brano che mi piaceva molto ad una amica, era "Worlds outside" di Chris Botti. Lei mi guardò con aria schifata e fermò il nastro. "Ora ascoltiamo quello che dico io" disse. Ci rimasi di merda. Anni dopo mi sono vendicata rivelando ai suoi amici che darkettona-alternativa era stata una grande fan dei Take That. Quando lo seppe mi minacciò di morte. Sì, era pazza.

La sera d'estate in cui ho ascoltato una canzone che mi ipnotizzò per 5 minuti e 08 secondi. Solo qualche tempo dopo scoprii che quel brano era Unfinished Symphathy e che quelli erano i Massive Attack.

L'anno in cui in casa arrivò mio cognato, molto più grande di me e con un bagaglio musicale tutto nuovo, divenne una sorta di fratello maggiore, mi fece conoscere Springsteen, i Dire Straits, i Pink Floyd, gli U2, i Simple Minds, i Litfiba e gli Spyro Gyra (chi?). Se per caso a metà degli anni '90 avete incrociato una Uno bianca con musica jazz fusion a tutto volume sappiate che eravamo noi.

Il giorno in cui ho comprato una rivista musicale "seria", tornai a casa tutta contenta, mia madre chiese "hai preso un bel voto?" "No", risposi "ho trovato un giornale che mi piace". Roteò gli occhi "Ti accontenti di così poco", disse e tornò a lavare le scale. Era Musica rock & altro, il supplemento di Repubblica, era una bella giornata di sole ed era il 14 maggio 1998.

Quando al mio compleanno un amico mi regalò l'intera discografia dei Nirvana, il giorno dopo mi chiese se mi fosse piaciuta io gli dissi di sì, ma mentii, non avevo ascoltato nulla perché c'avevo sonno e mi addormentai.  Non l'avessi mai fatto, iniziò tutto un discorso filosofico sui Nirvana che affrontai annuendo e ripetendo "sì certo, l'alienazione, la rabbia, come no, mmmm, concordo". Non mi sono mai sentita così scema.

E poi di nuovo le boy-band, le Spice, i Backstreet e no grazie, passo.

domenica 22 agosto 2010

On air: Lissie

Ascoltare un album di esordio è come assaggiare una pietanza nuova e scoprirne gli ingredienti.
In Catching a Tiger primo disco di Lissie, al secolo Elisabeth Maurus, si sente subito il suono pop-rock anni 70 dei Fleetwood Mac, della Steve Miller Band, degli America ma anche dei Pretenders, il pop-country di Shania Twain, di Jewel (eterna promessa del pop caduta nel dimenticatoio, sembra che canti nei rodei) di Sheryl Crow. D'altronde non c'è scampo, se suoni la chitarra sarai paragonata alla Crow, se suoni il pianio ti tocca Tori Amos come modello, non ci sono molte alternative.
Con ascolti successivi ho rilevato anche un po' di Simon and Garfunkel, dei Cranberries e giuro in 5 secondi di un brano mi è parso di sentire Fiona Apple (sento le Fione Apple nelle canzoni io).

Un disco pop. Strano, ce ne sono così pochi ultimamente in giro. Non sarà una pietra miliare, non cambierà il corso della musica ma lascierà qualche motivetto in testa.
Pitchfork gli ha dato come voto 5.4. Una garanzia, vuol dire che è qualcosa di ascoltabile.

Lissie si prodiga anche in cover, per la prima volta ho ascoltato per intero e apprezzato una canzone di Lady Gaga.



Rah rah ah-ah-ah!
Ro mah ro-mah-mah
Gaga Ooh-la-la!
Want your bad romance

Oh cazzo! E adesso come faccio a togliermela dalla testa.

martedì 22 giugno 2010

The real, ma proprio real eh, L world.

Premetto. L'ho visto a puro scopo informativo, un po' come guardare un documentario sulla foca monaca di SuperQuark e credo che tra i due programmi sia la foca a dare più soddisfazione.

Mi è sorta una domanda durante la visione: perché?
E anche alla fine mi è sorta una domanda: perché?

Dopo dieci minuti di tatuaggi a go-go, gente figa in posti fighi e timidi sfioramenti di mani mi aspettavo l'entrata in scena di Maria De Filippi "e allova vagazza tutta tatuata, quale di queste sgualdvinelle scegli pev la pvossima estevna?" Perché è uomini e donne giusto? O meglio quei bei servizi esterni di uomini e donne. Il punto trash più alto del pomeriggio televisivo. Uso come parametro di giudizio la tv italiana ma in America ci campano da anni con programmi del genere.

Quindi c'è questa ragazza, il Costantino di Sunset Boulevard, che compie stragi di cuori, gente che piange, chi si strappa i capelli, chi si butta sotto un autobus, ok ho esagerato ma ciò rende l'idea.

Poi c'è la coppia, una è uscita direttamente da "La morte ti fa bella", impressionante, avrà minimo 50 anni, ben tirati direi, l'altra invece è la vittima sacrificale, perché è da lei che ricava il sangue per poter sopravvivere. Tutte e due belle, ricche, fashion e false come una moneta da 5 euro. Durante la scena in cui cercano vestiti de marca con i loro sfavillanti Mac ho avuto l'istinto di sbattere violentemente la loro testa ripetutamente sulla tastiera.

Ci sono poi: una tizia che lavora nel mondo della moda che urla e dice parolacce per far vedere che è una tosta; una sorta di biancaneve con 3 nani al seguito, non suoi ma di una che vuole vendere la sua mercanzia al miglior offerente. E poi c'è lei, la tamarra di turno, una dei quartieri, chewin-gum, minigonna, trucco bello pesante, tono di voce abbondantemente sopra la media. La tamarra fa baldoria fino alle 2 del mattino poi torna dalla fidanzata, n'altra bella baldracca, che l'accoglie a braccia aperte. Ma due calci a gamba tesa ai fianchi, che fanno veramente male, no?

Che brutta immagine, che tristezza. A chi e a cosa serve tutto ciò, alle carampane orfane di The L word? Alla Chaiken che deve pur campare in qualche modo? Sì però Ilé per quanto tempo vuò spremmere 'stu limon! (trad: per quanto tempo vuoi spremere il limone).

giovedì 17 giugno 2010

Tempo di recuperi: Damages

Immagini in rewind, din, vapore dei tombini newyorkesi, din, una bandiera americana, din, la porta di un hotel, din, zoom, din, porta di un ascensore, din, zoom, din, zoom, din, la porta si apre e...

Così inizia Damages uno dei telefilm più acclamati degli ultimi anni e che, mea culpa, ho visto in tremendo ritardo.
Finita di vedere la prima stagione il primo pensiero è stato "ed io ho perso il mio tempo guardando quella zozzima di Flashforward! (Il mio obiettivo è quello di parlare sempre, ovunque e comunque male di Flashforward).
Damages è un legal thriller, ci sono avvocati ma ci sono anche intrighi, omicidi, doppi-giochi, tripli-giochi, misteri e chi più ne ha ne metta.
Questo telefilm riesce a far rimanere lo spettatore incollato alla schermo grazie all'uso geniale dei flashback e dei flashforward, inizia mostrando il presente, una ragazza nei guai ma non viene svelato il perché, tutto è molto vago, confuso, allora si salta a 6 mesi prima per conoscere la storia di Ellen Parsons e perché è rinchiusa in un carcere. E si procede così avanti e indietro, il presente che dà solo alcuni indizi su ciò che è successo e il passato che cerca di mettere ordine.
Protagonista assoluta è Glenn Close che interpreta l'avvocato Patty Hewes o meglio lo squalo Patty Hewes, il diavolo Patty Hewes, perchè Patty Hewes è il male, quel male che dice "cara puoi sempre contare su di me" ma poi ficca un paio di coltelli nella schiena. Non sapremo mai cosa passa nella testa di Patty e non sapremo mai fino a che punto può spingersi.
Nelle rete di Patty Hewes cade la giovane avvocatessa Ellen Parsons, che proprio a causa del "diavolo" si ritrova coinvolta in qualcosa di molto più grande di lei.
Punto di forza del telefilm sono gli attori, tutti bravi, Glenn Close primeggia, 2 emmys e un Golden Globe ne sono la prova. Regia e sceneggiatura superbe, alla fine di ogni episodio c'è sempre una svolta inattesa, a volte depistattrice che spinge lo spettatore a voler vedere subito l'episodio successivo, infatti era dai tempi d'oro di Lost che non vedevo 4-5 episodi di una serie di seguito.
Punti deboli invece sono l'ampio spazio dedicato a monotone conversazione nei parchi con l'improbabile accompagnamento di cani, Ted Danson che se non mangia, beve e se non beve è perennemente al cellulare, l'uso smoderato della parola bullshit e di liquori, (ma che fegato avranno gli ammerigani?)

E poi ha una bellissima sigla e chi inizia bene...

mercoledì 19 maggio 2010

AfterEllen Hot 100

Questa classifica è inficiata dalla presenza di innominabili soggetti alle posizioni 41 e 54.

Alcune considerazioni.

Olivia Wilde: raro caso di come si possa essere più attraenti sul set che nella vita reale. Il fascino del camice bianco.

Per quanto tempo ancora camperanno di fama le protagoniste di The L word?

Liv Loveless: e chi cazzo è? Come per metà gente della classifica tra l'altro.

Angelina Jolie è come il bianco, non passa mai di moda. (O è il nero? Non lo so, fate voi)

C'è tutto il cast di Glee, anche la nasona e la non più giovane Jane Lynch, non proprio Hot ecco.

Charlize Theron 82esima e Cate Blanchett 87esima? Ma dico, siamo impazziti?

martedì 18 maggio 2010

Fiori d'Arancio

La macchina organizzativa si è messa in moto.

Data fissata. Chiesa e Ristorante prenotati.
La casa c'è. Bisogna metterla a posto.

Mi sposo.

Naaaaaa. A chi voglio fregare.

Non sono io quella che inizia questo percorso al massacro.

E' il "piccolo" della casa che ha deciso, contro il parere di tutti, ma ha deciso.
Contro chi "ma perché non aspetti, perché tanta fretta, sei giovane". Contro chi "lei non fa per te, quando te ne renderai conto sarà troppo tardi". Contro chi "tu non hai la più pallida idea di quanto sia difficile il matrimonio".

Si prevedono anni piuttosto turbolenti. Anni, perché qui al Sud la preparazione di un matrimonio è quasi come la fase di qualificazione dei mondiali di calcio, inzia due anni prima.
Per non parlare poi del dispendio, spesso inutile, di denaro. E conoscendo la sposa, c'è da preoccuparsi.
Perché a pagare sono i genitori, fifty-fifty, tranne alcune voci che le sacrosante regole di oneri e doveri del matrimonio vogliono tassativamente spettanti al masculo o alla femmina, a questa per esempio spetta il corredo che avrà minuziosamente iniziato ad accumulare sin dalla tenera età di 3 anni.
Confesso che appena sono entrata nell'età della ragione ho bloccato mia madre dal proseguire questa insana tradizione. Ho limitato i danni, ma avrei una batteria di pentole completa. Interessa?

martedì 11 maggio 2010

Fever

Non avevo la febbre a 40°C dal secolo scorso.

Primo anno di liceo. Compito di matematica.

A fine ora si presenta mia madre.
"Sono venuta a prendere mia figlia."
"Ma sua figlia sta facendo il compito signora, non lo sa?"
"Lo so, ma mia figlia ha la febbre ed è venuta comunque."
"Ma allora abbiamo un eroina in classe! Acrob4t tiene così tanto alla matematica che viene a fare il compito nonostante la febbre!"
Risata diabolica.
Puttana.

Invece del solito 4 e mezzo presi 5 meno meno.
Giornata storica.

giovedì 6 maggio 2010

This is Sparta!? No, è solo il nuovo video di Katie Melua

Ci sono dei videoclip che sembrano epici, maestosi, con effetti speciali, coreografie importanti, qualcosa di ecceziunale veramente ma che per alcuni particolari, anche insignificanti, suscitano in me ilarità incontrollata.
Il video è quello di Katie Melua ricordata da molti (?) per la versiona soporifera di Just Like Heaven dei Cure, ebbene la nostra ritorna con un nuovo singolo e relativo video.

Regia!



Uomini mezzi gnudi pogano e si strusciano all'ombra di rocce di cartapesta, indossano intimo della Pompea e dimenando pe' ll'aria fresca bastoni di legno, uguali a quelli che usavo per fare la ginnastica correttiva alla schiena.
Appare lei, versione dea dark con addosso pezzi di armatura da gladiatore, seduta al pianoforte trasformato per l'occasione in un toro meccanico degno della migliore tradizione di Buona Domenica.
Mazze che roteano, braccia alla dea Kali e orrore, smalto nero su unghie tozze e corte, certe cose nun le posso vede'.
Minuto 1:58 Jazz Hands. Muoio.
Cambio di ritmo, sempre uomini mezzi gnudi che si dimenano, stavolta scimmiottano gli All Blacks indossando fantasmini! Molto sexy.
Lei si ritrae sotto al muro timorosa, non si sa mai con tutte 'ste mazze che volano, meglio evitare.
(Quella cosa di roteare il bastone la so fare anche io, più velocemente e con la mazza appendiabiti).
Il piano-toro meccanico si trasforma improvvisamente in tagadà, restare in equilibrio diventa un impresa, manca solo lo scemo del paese che tenta di rimanere in piedi al centro.
Abbraccio finale, volemose bene.

Che bellezza.

Sul brano niente da eccepire, anche perché è prodotto da William Orbit, uno che ha reso Ray of Light di Madonna quasi un capolavoro.
Sul video mi chiedo, perché? E' involontariamente comico? Tutto ciò è voluto? O sono io la criticona della situazione?
Su Katie Melua, gran fijola, non c'è dubbio. Inoltre dicheno...

giovedì 22 aprile 2010

Il pippone di chimica 2. Il ritorno

Dopo il pippone di chimica 1 ritorna e senza nemmeno una richiesta, il pippone di chimica 2!
Applausi.
Grassie.

Questo blog non ha mai avuto un vero titolo, perché son procrastinatrice, pigra e tanti altri aggettivi con la p, but now the time has come.

KMnO è il titolo del tumblr, perché io ci ho anche il tumblero, ricordiamolo, siccome mi è avanzato un po' di permanganato l'ho riciclato per tutt'altro uso e con tutt'altro significato, allora ho preso questo benedetto permanganato, l'ho fatto reagire con l'acqua ossigenata e cosa ho ottenuto? Contributo video, prego.



Ah ah che figata!
Ehm, mi ricompongo.
Riassumendo, la reazione produce ossigeno molecolare e vapore acqueo, praticamente, aria fritta, che è la materia che viene maggiormente trattata da queste parti. Fine della lezione.

Nerdismi
-Finalmente le formule scritte con i pedici, KMnO4 scritto così mi faceva venire il mal di stomaco, e son pignola che ci posso fare (guarda un po', un altro aggettivo con la p). Bastava fare copia incolla da word, che scema.
-Notare di fianco a "Aria fritta" la freccia rivolta verso l'alto che indica lo stato gassoso del prodotto.
-KMnO tumblero diventa versione "red-ox". Questa la capiscono in 4, seee magari, son 4 che leggono quindi mi va di lusso se la capisce almeno uno.

Ok, ho finito, me ne vado. Non spingete. E che maniere!

domenica 11 aprile 2010

On air: Holly Miranda

Lei si chiama Holly Miranda 27 anni di Detroit ma newyorkese di adozione, già con i Jealous Girlfriend, non che li conoscessi, è per far vedere che mi documento. Il disco The Magician's Private Library si merita la piùchesufficienza, un 6 e 1/2, con alcuni brani non proprio esaltanti e altri dei veri gioiellini come Joints, Waves o Slow Burn Treason in duetto con Kyp Malone dei TV on the Radio, il cui chitarrista David Sitek è tra l'altro produttore di questo disco (e si sente).  
Lei ha una voce simile a Cat Power ma meno lagnosa e sospirata, e nei pezzi più elettronici sembra che aleggi l'ombra di Bat for Lashes. Un bel mix insomma. Poi suona la chitarra molto bene e son punti in più.
L'intero disco si può sentire qua sotto, nel player che la signorina Miranda ha messo gentilmente a disposizione sul suo sito.



Inoltre i Jealous Girlfriend non sono affatto maluccio, quanto mi documento lo faccio per bene.

giovedì 1 aprile 2010

La settimana lavorativa

Lunedì
Nurse Jackie: il mio nuovo idolo telefilmico si chiama Zoey Barkow, infermiera cicciotta, goffa, insicura, una che non sa mai cosa dire e quando lo sa viene messa a tacere. Un essere assolutamente normale. La protagonista è Jackie ma non è reale, non può mica esistere una che si droga, che ha una bella famiglia ma si scopa il farmacista dell'ospedale, che lavora 24 ore al giorno e poi torna a casa e fa i waffle, non è possibile tutto ciò nella vita reale! Soprattutto fare i waffle. Zoey invece è più verosimile, perché in ognuno di noi c'è un po' di Zoey (esci da questo corpo!!!).
Unites States of Tara: sto ancora guardando la prima stagione, che Toni Collette avesse talento non è una novità, si sa sin da quella scena madre in cui versa fiumi di lacrime con il bambino che vede la gente morta, scena che ancora oggi riesce a farmi gonfiarmi le vene alle tempie. In questo telefilm è quadruplicamente brava, troppo, tanto da rendere gli altri attori quasi delle comparse. Alla fine sembra sia tutta una dimostrazione recitativa come quando Mina canta Brava, sì appunto brava, ci hai fatto vedere quanto sei in gamba ma poi basta eh!
Castle: praticamente la versione maschile de La signora in giallo, solo che Castle non se ne va a zonzo per il mondo a portare jella. E al posto dello sceriffo Mort c'è la detective Beckett ovvero Stana Katic, e un nome così non può lasciare indifferenti. Pistola e tacchi a spillo. Qua ci vorrebbero delle belle immagini da mostrare ma c'è Google, seleziona, tasto destro, cerca. Son bastarda.

Martedì
Lost: come farò a maggio senza quel "previously on Lost", a pensare che non avevo intenzione di seguirlo, fui costretta da mia sorella perché altrimenti non sapeva con chi parlarne. Lost non si tocca ma ammetto che ultimamente mi ha fatto alzare un pochino il sopracciglio, ma dico io, di tutti i desideri possibili che poteva chiedere Richard, chessò vincere il superennalotto, diventare una rockstar, il presidente degli Stati Uniti, chiede invece di vivere in eterno, dopo che gli è morta la moglie!! E dai su, e per ucciderlo cosa bisogna fare, tagliargli la testa?
V: è difficile guardare questa miniserie senza gridare Julieeettt (c'è sempre Lost di mezzo), non amo il genere "gli alieni sono in mezzo a noi" ma dopo aver visto Invasion in una torrida estate di qualche anno fa posso vedere qualsiasi cosa. Morena Baccarin è stata una vera rivelazione, la capa degli alieni invasori mi mette i brividi. Mi dispiace per Elizabeth Mitchell, nella serie le hanno affibiato un figlio totalmente deficiente. Ah gli ormoni! 

Mercoledì
Glee: prossimamente. Si canta, si balla, si mettono le 15enni incinte e i gay nei cassonetti, ci sono insegnanti con disturbi maniaco compulsivi e Barbre Streisand in miniatura che vestono Taileur color pastello. C'è Jane Lynch finalmente alla ribalta. Non è abbastanza cattivo però, è la versione ripulita e corretta (e canterina) di quel capolavoro di idiozia che si chiamava Popular, voglio Mary Cherry in Glee!!

Giovedì
Grey's Anatomy: un po' allo sbando ultimamente, bhè un po' più di ultimamente, confusionario. Arriva nuovo materiale umano a dar man forte ai soliti 4 gatti ma poi vengono abbandonati a se stessi e a ruolo di comparse. Non si piange più, non si ride più, non muore più nessuno, nemmeno i pazienti, nell'ultimo episodio la paziente si è dovuta suicidare altrimenti manco moriva. C'è una cosa che poi non capisco, come fa una persona a trovare affascinante la Bailey, che non solo è una nana obesa ma ha anche un carattere di mmmerda. Misteri della vita.
Flash Forward: l'ho già massacrato, devo dire altro? Questo telefilm è una nave che affonda, è il Titanic, e c'è chi giustamente si è già prenotato la scialuppa di salvataggio, Christine Woods (Janis) si è assicurata la presenza in un nuovo pilot, una sit-com, se deve far ridere che sia di proposito almeno.

Venerdì
C.S.I.: Lo vedo quando posso, tanto se salti un episodio non perdi niente, il bello dei seriali. Ormai dopo 9 stagioni capisco chi è l'assassino dopo 5 minuti, e raramente è il maggiordomo.

Domenica
Desperate Housewives: in questo periodo in pausa. Desperate non è più ai livelli di una volta, prima una casalinga era disposta ad uccidere pur di mantenere integro l'onore della famiglia, ora si limita a fare sketch, non c'è più il drama, il mistero e mi manca tanto quella sgualdrina baldracca di Edie Britt. Questa stagione era iniziata bene con la new entry, la tamarra Angie, guardacaso italiana e Katherine pazza manicomio, poi il ritmo è calato. Sono fermamente convinta che Dana Delany (Katherine) sia assolutamente sprecata qua dentro, come attrice è due spanne sopra le altre, soprattutto sopra chi, causa botulino, non riesce neppure più ad aggrottare la fronte. La storyline lesbica si è conclusa come avevo predetto, quindi Marc Cherry chiamami che te la scrivo io la sceneggiatura.

domenica 7 marzo 2010

And The Oscar (does't) Go To

Che si sappia, qua si tifa Kathryn Bigelow e non perché sia donna e domani è l'8 marzo, ma perché il suo è un bel film, anche se credo che non basti per vincere.
Avrà la meglio James Cameron, non ho visto Avatar, non mi è nemmeno venuta voglia di vederlo, Cameron si è già preso i miei soldi più di 10 anni fa e non ho voluto regalargliene altri. A James piace vincere facile, megaproduzione, 3D con gli occhialini, che figata eh? James Cameron è il male.
Tarantino è il male minore, un altro che mi sta veramente sulle beneamate come pochi, se si escludono 20 minuti di Kill Bill in cui tifavo spudoratamente per Daryl Hannah e Dal tramonto all'alba (di cui era solo sceneggiatore) visto nell'età dell'incoscienza posso dire di non aver mai visto un suo film e ne vado fiera.
Gli altri film sono stati messi lì per far numero, An Education: insignificante; Up in the Air: prevedibile; Up: meraviglioso ma è un cartone e i cartoni non vincono; District 9: alieni, il resto vien da se; I Coen: hanno già dato e avuto; The Blind Side: n'americanata; Precious: una lametta, please.

In questa edizione non è stata seguita la prima legge fondamentale delle nomination: qualsiasi film di Clint Eastwood deve essere candidato all'Oscar, dov'è zio Clint? Dov'è?
La seconda legge invece detta che Meryl Streep deve esserci sempre, qualsiasi sia il film in cui recita, anche se è uno in cui spaccheresti volentieri sistema audio che propaga la sua voce squittante (non so nemmeno se si può dire squittante).
Tanto non vince, lei colleziona solo nomination, è a 14 con questa, a 15 avrà in regalo la statuetta dell'Oscar di dimensioni giganti in polisterolo. Si preannuncia la vittoria di Sandra Bullock, proprio lei, quella di Speed, Miss Detective, Miss FBI, ma che diavolo, hanno vinto Halle Berry e Reese Witherspoon perché negarle il premio.
Altra statuetta prenotata è quella di Mo'Nique come attrice non protagonista, praticamente senza concorrenza, se il premio fosse stato miglior fondoschiena che appare improvvisamente in primo piano sullo schermo con relativo aumento di figaggine della proprietaria, avrebbe vinto sicuramente Vera Farmiga, mentre Anna Kendrick vincerebbe a mani basse il premio peggior fronte e attaccatura di capelli. Per quanto riguarda Maggie Gyllenhaal e Penelope Cruz, bhè bisogna proprio parlane?

Ovviamente si tifa anche per Up e per la colonna sonora di Michael Giacchino, (bastardo mi hai fatto piangere con quel dlin dlni dlin finale) e per gli italiani, Mauro Fiore per la fotografia di Avatar e Vittorio Sodano per il trucco de Il Divo.

venerdì 5 marzo 2010

Housewives goes lesbian

Devo fare coming out: io sono una fan delle Casalinghe Disperate, shame on me, le guardo dalla prima stagione e mi piacciono, ecco l'ho detto, a me piacciono.
Un motivo in più per amare questo telefilm è che è assolutamente gay-friendly, gay è il figlio della protagonista con tanto di compagno, sono gay i vicini di casa che guardano Project runaway, il personal shopper di Gabrielle non era propriamente un macho-latino e l'ideatore Marc Cherry che ve lo dico a fare. Tanti gay ma nessuna lesbica, a parte la maestra d'asilo che tentò un approccio con Susan nella quinta stagione, e siccome siamo alla 6ª stagione e iniziano a mancare le idee ecco che arriva la storyline lesbica. Oh cielo due donne che si baciano a Wisteria Lane, già immagino i commenti delle casalinghe, quelle vere, spettatrici del cambio di sponda di una delle protagoniste.

A saltare il fossato è Katherine, la casalinga 52enne si innamora di una giovane ex stripper, Robin, che ospita a casa sua, lo so, la storia è in puro stile Desperate, surreale e sopra le righe. Ma sarà comunque interessante vedere come la svilupperanno visto che mancano poche puntate alla fine e inoltre si vocifera l'abbandono della serie di Dana Delany (Katherine) e di Julie Benz (Robin), io azzardo una fuga d'amore e la fine dello scandalo.

Aggiungo: ho sempre avuto un debole per Katherine seconda solo alla divina Lynette Scavo, la scena in cui Robin si versa lo spumante addosso e ridicola, ridicola, ridicola, ripetuto 3 volte per chiarire il concetto, quanto sono grave se trovo affascinanti delle normali cinquantenni?



giovedì 25 febbraio 2010

Addio mondo crudele

Sapete quando vi fate male, ma male di brutto e vorreste piangere e gridare dal dolore ma non potete perché c'è gente che guarda, perché avete una dignità da preservare. Allora accusate il colpo, stringete i denti, respirate forte, vi alzate, con gli occhi lucidi sorridete, fate finta di niente, non è successo nulla. Girate l'angolo, nessuno vi vede ed iniziate ad imprecare e a ridere. Proprio così, stasera, punto per punto.
I segni vitali per ora sono stabili, c'è solo un lieve rigonfiamento cranico. Se non dovessi superare la notte, vi ho voluto bene, chiunque voi siate.

giovedì 28 gennaio 2010

Coming Soon

Trailer 1 Room in Rome (Habitación en Roma) 
Non solo NSFWork ma anche NSFHome e NSFLibrary e soprattutto NSFMen, non è roba per voi sciò, quindi chiudetevi in bagno e guardatevelo, occhio, mani ben in vista.
Prendete una bionda, russa, di nome Natasha (originalità portami via) e una mora dalla nazionalità non specificata, con una camicia a quadroni e il taglio di capelli che grida "I'm a indie lesbian!!" Stranamente i capelli si afflosciano poco dopo, mistero. Comunque, dicevo, prendete queste due e chiudetele in una stanza d'albergo, cosa potrà mai accadere? Una partita a scacchi? Discuteranno di come sia possibile spostare l'isola girando una ruota mezza fracica? Ho i miei dubbi. Insomma, queste due ci danno dentro, immagino la gioia dei vicini di stanza. La presentazione recita "two lovers, share secrets during a one-night stand" il segreto più sconvolgente sta in quel "but I like men more", non sembrava proprio guarda. Comunque bruna batte bionda 10 a 0. Data di uscita: tanto in Italia non lo vedrete mai.

Trailer 2 The Four-Faced Liar 
Un'altra bionda e un'altra bruna ma tutt'altro genere, siamo nella commedia romantica. Molly, una versiona campagnola di Scarlett Johansson è fidanzata, felice e etero, finché non incontra Bridget, la mora dall'aspetto sfigato, in un bar. Inutile specificare che la mora dall'aspetto sfigato è gay, vien da se.
Film indipendente e pochi soldi a disposizione, hanno così deciso di risparmiare sul make-up e a pagarne le conseguenze sono i volti delle protagoniste, visi lucidi, gente, visi lucidi.
Ma forse ciò rende la commedia più realistica, cosa che non si può dire guardando il trailer precedente, là siamo nella fantascienza. Ricorda molto Imagine me and You, anche per la locandina, solo che non ci sono due bipbipbipbip (mi autocensuro) ma due ragazze della porta accanto. Data di uscita non pervenuta.

Trailer 3 The Runaways
Ne parlano da anni, da prima ancora di scegliere le attrici e rilasciano un trailer di 50 secondi, 50 secondi di "spacchiamo tutto it's rock n'roll, yaeahh e visto che ci siamo meniamoci anche, di nuovo yeahhh!" Però c'è Kristen Stewart, ecchissenefrega, sempre a parlare di faccetta pallida, io porrei l'attenzione su Dakota Fanning, perché a me fa un po' impressione vederla recitare da grande, imbellata a mo' di prostituta poi è uno shock, ricordo che Dakota Fanning ha 16 anni e recita da quando era ancora nella pancia della madre, questa qua o mi diventa Jodi Foster o un'alcolizzata da centro di recupero. E con questo film sembra che abbia fatto le prove per la seconda ipotesi. Data di uscita: marzo 2010